Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l’ex mister rossonero Alberto Zaccheroni analizza squadra, mister e dirigenza.

Sulle chiavi tattiche del Milan
“Questo Milan può farcela perché abbina densità, intensità e qualità. Non utilizza tutto il campo, sfrutta soprattutto la parte centrale, verticalmente: e lì è capace di vincere duelli e creare superiorità numerica. Un sistema che li premia: Theo, Leao, ma anche Messias e Calabria, così come Florenzi, si accentrano tantissimo. Domina letteralmente l’imbuto centrale, la chiave è quella. A cui ovviamente contribuiscono anche Bennacer, a Cagliari uno dei migliori, e Kessie. Fa un po’ più fatica Brahim Diaz perché in un contesto simile paga in fisicità.”
Sul paragone col suo Milan tricolore del 1999
“Non posso fare paragoni con il nostro scudetto del 1999, ci sono poche analogie: noi vincemmo in rimonta con una squadra esperta, quasi a fine corsa. E che arrivava da due stagioni da decima e undicesima in classifica. Questo Milan comanda da mesi, è stato ai vertici anche tutta la stagione scorsa, ed è un gruppo principalmente composto da giovani con un grande futuro davanti. E non posso più dire che sono una sorpresa, anzi. La similitudine però c’è: sono due squadre con un grandissimo spirito. Si vede che oggi come allora ci sono il clima e l’entusiasmo giusti. Da questo punto di vista sono unici, non c’è altrove la stessa condivisione totale.”
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Su Pioli e Maldini
“Pioli è stato bravissimo, ha inciso in queste settimane e incide anche nella singola partita con i cambi. Ma l’artefice di questa rinascita è Paolo Maldini: per creare l’ambiente ideale, insistere sul senso di appartenenza rossonero, Paolo è un vero maestro. Così oggi il Milan risulta la squadra più continua del campionato, un fattore che alla fine potrà certamente essere determinante. L’Inter può avere più qualità e personalità, il Napoli è lì e anche per loro è l’occasione della vita. In più è rientrata in corsa anche la Juve. Ma in questa fase di campionato è fondamentale prendere il ritmo, e non perderlo: il Milan lo ha fatto, le altre sono ancora discontinue, specie l’Inter. E poi i rossoneri stanno meglio di tutti, e hanno dimostrato di avere un’altra caratteristica decisiva: la mentalità”
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