Il portiere dell’Empoli Guglielmo Vicario, rivelazione di questa stagione di Serie A, ha parlato alla Gazzetta dello Sport di questa mattina.

Il suo idolo è Handanovic, vero?
“Ho debuttato in Serie A contro di lui, Inter-Cagliari a San Siro, aprile 2021. All’andata l’ho incontrato e abbiamo chiacchierato. ‘Sai che sei stato il mio idolo?’, gli ho detto. Ho anche la sua maglia. Prima del match ho pressato Orlandoni, ex preparatore dei portieri del Cagliari. Gli ho rotto le scatole tutta la settimana, ne è valsa la pena”.
In trasferta l’Empoli ha battuto Napoli, Juve e Sassuolo. Ora c’è il Milan, che effetto le fa tornare a San Siro un anno dopo il debutto?
“Un’emozione. Noi calciatori viviamo per giocare partite così. Vogliamo tornare a vincere: nel 2022 i tre punti non sono ancora arrivati.”
Qual è il segreto dell’Empoli?
“Il lavoro maniacale, la grande disponibilità. Qui ti aspettano, puoi anche sbagliare, nessuno ti dirà mai nulla. Fa parte della crescita. Non a caso, da Monteboro, stanno uscendo giovani importanti, tutti forti.”
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Quant’è stato importante Pippo Inzaghi?
“Molto, ci sentiamo ancora. Ricordo quando è stato annunciato a Venezia nel 2016, ero eletrizzato. E sui rigori mi massacrava…”
Cioè?
“Scaramanzia. In ogni rifinitura mi sfidava. Serie da 5, se ne avessi parato almeno uno avrei ricevuto un premio. Mi ha messo in difficoltà, Pippo calcia incrociando, all’angolino, precisissimo.”
Quindi chi vinceva?
“Lui, ma a volte anche io. E quanto rosicava…”
In carriera ne hai parati 6, l’ultimo a Immobile
“Studio sempre i rigoristi, è un’abitudine.”
Il Milan ne ha vari: Ibra, Giroud, Kessie
“Campioni veri, li ho studiati.”
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photocredits: acmilan.com