Ci risiamo: dopo soli 7 mesi dall’ultima sfida, Milan e Napoli tornano ad affrontarsi in Serie A e proprio come quella volta sono in testa alla classifica a pari punti. Da quella partita, da quella zampata di Giroud, arrivata dopo due amarissimi pareggi con Salernitana e Spezia, il Milan iniziò la sua volata verso il 19esimo Scudetto della sua storia. A San Siro, però, i rossoneri non battono il Napoli in campionato dal lontano 2014, quando Ménez e Bonaventura stesero la banda di Benitez.

Nonostante siano passati 8 anni dall’ultima vittoria, la tradizione degli incontri milanesi tra le due squadre è colorata di rossonero: per 20 partite consecutive (dal 1986/87 al 2013/2014), i partenopei non sono riusciti ad andare oltre al pareggio nel capoluogo lombardo. Nemmeno nell’87 e nel 90, quando vinsero lo Scudetto grazie ai colpi extraterresti del Pibe de Oro.
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A proposito di Scudetto, siamo alla fine di febbraio 2011 e l’unica squadra che sembra in grado di tenere testa alla corazzata di Massimiliano Allegri è il sorprendente Napoli di Walter Mazzari. A fine stagione, gli Azzurri chiuderanno il miglior campionato dell’era post-Maradona, riportando al San Paolo la Champions League dopo un’attesa durata 21 anni. Davanti a 77mila persone si sfidano per la 27esima giornata la prima e la seconda del Campionato di Serie A 2010/2011: per il Milan c’è la possibilità ghiotta di andare a +6 sui rivali, per il Napoli è invece l’occasione di dimostrare se il gruppo è realmente in grado di lottare per il tricolore.
Once de gala rivisitato per i rossoneri: Abate, Nesta, Thiago Silva e Jankulovski davanti ad Abbiati; Van Bommel, Gattuso e Flamini a proteggere il centrocampo; Robinho dietro Pato e Ibrahimovic per far male al portiere avversario De Sanctis. Rocchi fischia l’inizio del match e dopo pochi minuti è già chiaro il canovaccio della sfida: il Milan palleggia restando più che altro attento a non farsi trovare impreparato sui contropiedi, punto di forza letale degli avversari, mentre il Napoli si difende cercando di fare più filtro possibile in mezzo al campo. Le emozioni sono poche, ma col passare dei minuti i rossoneri si avvicinano al bersaglio prima con Van Bommel e poi con Pato. Il vento sta cambiando e dopo soli 3 minuti dall’inizio della ripresa, Aronica blocca con il braccio una sponda dello stesso Pato: è calcio di rigore per il Milan. Dal dischetto, Zlatan Ibrahimovic segna il 14esimo e ultimo gol del suo campionato: dopo questa vittoria, lo svedese tra squalifiche ed infortuni giocherà solamente 4 delle ultime 11 partite. A 14 gol arriverà a fine campionato anche Robinho, che dopo una partita in chiaroscuro e dopo essersi fatto negare da una parata clamorosa di De Sanctis il gol del 2-0, esce al 63esimo a fa spazio a Kevin-Prince Boateng. Il ghanese è una molla e il Milan ha la carica agonistica giusta per chiudere la partita. Il gol del 2-0 arriva al minuto 77: ed è proprio opera dello stesso Boateng, che sfuggendo ad Aronica insacca un preciso passaggio arretrato di Pato dalla sinistra. A 14 gol in Serie A ci arriverà anche Alexandre Pato: lanciato da solo in contropiede dopo solo due minuti, il brasiliano porta a spasso Zuniga e Aronica per poi battere per la terza volta De Sanctis con un destro a giro che da fuori area finisce sotto l’incrocio dei pali. Giù il sipario: il Milan dà la prima fondamentale spallata ad un Campionato che vincerà pareggiando per 0-0 a Roma con due giornate di anticipo.
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photocredits: acmilan.com