Il parere sulla situazione in Nazionale (tra FIGC, Mancini e Spalletti) e il pronostico sulla Serie A appena cominciata: parola a Gian Piero Ventura
Per Gian Piero Ventura è arrivato il tempo di parlare, ovviamente sul caso Nazionale Italiana che ha coinvolto Roberto Mancini (e indirettamente Luciano Spalletti) ma anche sulla Serie A, sul calciomercato delle big e sulla favorita per lo scudetto. Lo ha fatto ai microfoni dell’edizione di questa mattina della Gazzetta dello Sport: cosa è successo tra Mancini e la FIGC? Chi vincerà lo scudetto tra Napoli, Inter, Milan, Juventus, Roma, Lazio, Fiorentina e Atalanta?

Giampiero Ventura sulla Nazionale Italiana: da Mancini a Spalletti
«Quando non si conoscono bene le situazioni è difficile dare giudizi. Mancini dice una cosa, la FIGC un’altra. Ma è chiaro che dal punto di vista dell’immagine ne siamo usciti male e si doveva trovare un modo diverso. Contento per Spalletti? Assolutamente si. Sono felice per l’Italia e per Luciano. Dopo il campionato stravinto col Napoli questa è la ciliegina sulla torta della sua importante carriera. È un impegno non facile ma avrà stimoli enormi. L’ho visto crescere, l’ho cercato come giocatore, l’ho aiutato ad iniziare la carriera di tecnico. Gli faccio un grande in bocca al lupo”.
“Ho letto su alcuni giornali che basta mettere questo al posto di Lobotka e quello al posto di Zielinski e l’Italia somiglierà al Napoli… Ma non funziona così. In un club lavori tutti i giorni sulla testa dei giocatori e sugli schemi. In Nazionale il tempo è poco e non riesci a imporre il tuo modo di giocare. La differenza tra i due ruoli è abissale. Non è un problema di qualità, voglia o professionalità degli atleti, ma di tempo. Le cose non si improvvisano. Lo scudetto di Spalletti al Napoli è figlio del lavoro dell’anno precedente. Luciano ha subito due gare decisive, dovrà adattarsi in fretta”.
“Servono spalle larghe perché non è solo la pressione dei media ma di una intera nazione. Luciano dovrà andare avanti con le sue idee, le sue conoscenze e la sua personalità. Se andrà dietro ai commenti dei giornali e della marea social, rischia di venirne travolto. Ma l’aspetto positivo è che il suo arrivo è stato accolto da tutti con grande enfasi. Poi, certo, conteranno i risultati ma l’apertura di credito c’è».
Sulla Serie A e sullo scudetto: Napoli, Milan, Roma, Lazio, Fiorentina e Atalanta
«Napoli? L’eredità di Spalletti è pesante, ma Garcia è partito bene. Col Frosinone ho rivisto il sacro fuoco in Osimhen, Zielinski, Politano. Se lo mantengono, il Napoli resta favorito per lo scudetto, anche se la squadra non ha una rosa per tre competizioni. Deve pregare che i suoi titolari non abbiano un raffreddore. Lo scorso anno ai primi problemi è uscita dalla Champions. Chi ha la rosa più completa? L’Inter. Due giocatori per ruolo. A centrocampo e in difesa Inzaghi può fare turnover senza veder calare il tasso tecnico. Sono andati via in molti, ma solo Brozovic e Onana erano titolari. Skriniar non giocava più, Lukaku non era di proprietà, Dzeko doveva fare i conti con l’età. Mentre Frattesi mi piace, Pavard è forte e punto su Arnautovic: può essere la sorpresa del campionato. La Juventus senza le Coppe farà tanti punti in più, perché risparmierà energie fisiche e nervose. Ma il vero tema è capire che Juventus sarà… Perché se è quella degli ultimi due anni, incontrerà difficoltà anche senza le coppe, se invece è quella aggressiva e determinata del bellissimo primo tempo di Udine diventa una candidata al titolo. Ma siamo solo alla prima giornata e, con rispetto, non si cancellano due anni deludenti in 45 minuti».
«Il Milan ha cambiato tanto ma Pioli è stato bravo e rapido ad assemblare i nuovi. Pulisic e Reijnders mi sembrano già inseriti, però aspettiamo le prossime gare con Torino, Roma e Inter. Per ora è dietro le altre tre big. Le romane per me si sono indebolite. La Lazio ha perso Milinkovic che era la soluzione di mille problemi. Cessione non compensata da Kamada. Pedro e Immobile hanno un anno in più e poi c’è il problema che evidenzia Sarri: l’assenza di continuità e i cali di tensione. La Roma è troppo legata a Dybala, che però salta tante partite. Senza di lui c’è poca qualità. Belotti darà il suo contributo, ma l’infortunio di Abraham e la partenza di Matic peseranno. Entrare in Champions sarebbe come vincere lo scudetto».
«La Fiorentina ha scelto bene: Arthur è perfetto per il gioco viola, così come non serviva per il gioco della Juventus. L’Atalanta può cominciare un nuovo ciclo con Scamacca e De Katelaere che non aveva fatto un tiro in un campionato nel Milan e ha preso una traversa e fatto un gol in 30’ con la Dea. E infine il Torino che ha preso giocatori adatti a Juric come Bellanova e con Ilic, Ricci e Tameze ha un centrocampo tra i migliori della A».
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