Carlo Pizzigoni ci introduce alla storia di Alejo Véliz, obiettivo di mercato del Milan, e tesse le lodi della scuola calcistica di Rosario.
Alejo Véliz è l’ultimo nome di mercato accostato al Milan per l’attacco. Il giovane attaccante argentino del Rosario Central, dopo l’ultimo campionato in cui ha messo a referto 11 reti, ha attirato infatti l’interesse di diversi club europei. Il Milan starebbe dunque valutando di inserire un profilo come Véliz nella propria rosa, ma cosa sappiamo di lui? In un editoriale per Tuttomercatoweb, il giornalista Carlo Pizzigoni ci introduce storia del classe 2003 e tesse le lodi della scuola calcistica di Rosario, citando anche un altro talento come il centrocampista Gino Infantino del Newell’s Old Boys.

L’avvio di carriera
“In patria, Alejo Véliz è oggi l’attaccante con maggiore proiezione futura e in molti pensano che entrerà nelle prossime convocazioni di Scaloni per la nazionale maggiore. Pure lui classe 2003, Véliz è un vero prodotto di quelle leghe della regione di Santa Fe di cui parlavamo. Provincia profonda, nativo di Bernardo de Irigoyen, un piccolissimo borgo dove il Central lo ha pescato osservando questo ragazzo di 14 anni che giocava e faceva a sportellate con trentenni nelle leghe provinciali: roba da battaglia, quasi da sopravvivenza, dove oltre a giocare bisogna anche portare a casa la pelle. Al Central arriva quindi piuttosto tardi, tanto che le presenze nelle giovanili del club non arrivano a cinque. Il debutto nella Reserva, la squadra B, è subito impattante: entra con la sua squadra sotto 1-0 contro il Central Cordoba e ribalta la partita con una tripletta. Una liberazione per questo ragazzo che, giungendo da fuori città, era alloggiato alla Casa Hotel Angel Zof, la pensione del club, intitolata al maggiore talent scout, oltre che tecnico, della storia del Central (Di Maria è roba sua…). La pandemia lo aveva costretto a tornare nel paesino, frantumando speranze e certezze. Il ritorno alla normalità, o comunque a una gestione più controllata del virus, gli permette di tornare a Rosario, e da quel momento non smette più di segnare. Gran fisico, straordinario nella finalizzazione, specie di testa, Véliz è molto migliorato nello smarcamento e nella protezione di palla qualitativa anche se, come gli dicono anche ora gli allenatori, non deve troppo concentrarsi sulla lotta e pensare più ad associarsi coi compagni. I tempi di Bernando de Irigoyen sono il passato, anche se nella testa del ragazzo sono sempre vivi.
L’ultimo prodotto della terra del futbol
Dopo Facundo Buonanotte (2004) al Brighton, Mateo Tanlongo (altro 2003) allo Sporting, ecco il turno di Infantino e Véliz, senza dimenticare Lautaro Giaccone, Luciano Ferreyra, Kevin Ortiz, pure loro pronti per l’Europa. Al Rosario Central continuano a sfornare talenti, ma stavolta non li vendono più a Buenos Aires: hanno definitivamente aperto le frontiere al mondo. Che li ha prontamente accolti riconoscendogli una cultura di calcio davvero profonda. Merito della formazione al Central ma anche, evidentemente, di quelle leghe rosarine in cui sono passati tanti di loro. Hanno una magia unica: quella della terra del futbol”.
Staremo a vedere se nei prossimi giorni il Milan deciderà di affondare il colpo per Véliz…
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