Marco Van Basten, uno dei calciatori più forti di sempre, ex leggenda del Milan, è tornato a parlare della sua carriera.

Come sappiamo, ha dovuto affrontare numerosi infortuni, che lo hanno costretto ad anticipare il suo ritiro all’età di 30 anni.
L’olandese riflette su ciò in un’intervista alla BBC:
“Se avessi di nuovo la possibilità di scegliere il percorso da intraprendere, con tutta l’esperienza accumulata negli anni e considerando il dolore sopportato, penso che non ne sia valsa la pena. La mia caviglia mi ha creato tanti problemi, ha influenzato la mia vita quotidiana. Ma a quel tempo il calcio era tutta la mia vita. Ora sono più grande, ho vissuto anche una vita senza calcio. E penso che si possa avere una esistenza appagante. Non esiste solo il calcio. Oggi prenderei una decisione diversa”.
Sulla fine della vita da calciatore: “Come giocatore sono morto. Ancora oggi non riesco neanche a giocare a calcio. Mi viene difficile, perché ho la caviglia fissata. Non posso calciare né fare alcun movimento con il piede. Per me è difficile da accettare perché prima di smettere non ho passato un giorno della mia vita senza aver toccato un pallone. Poi, improvvisamente, tutto è finito ed è stato molto doloroso da accettare”.
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