Udinese-Milan – Reduce dalla delusione della Champions, il Milan di Stefano Pioli è chiamato ad affrontare l’Udinese alla ripresa del campionato.
Una sfida resa complicata anche dal recentissimo cambio di panchina effettuato dalla società friulana che ha deciso di separarsi da Luca Gotti per affidarsi, ad interim, al vice Gabriele Cioffi.
È difficile prevedere come il nuovo tecnico imposterà i friulani anche se il breve lasso di tempo a disposizione per preparare la partita fa immagine una formazione non molto diversa da quella osservata nelle prime sedici giornate del torneo in corso.
Dopo aver iniziato la sua avventura da primo allenatore nel solco della continuità, affidandosi al 5-3-2 come sistema base, nelle ultime uscite Gotti ha cercato di modificare qualcosa a livello di struttura ricorrendo alla difesa a quattro.
Nell’ultima partita ad Empoli (dove l’Udinese ha perso segnando la fine dell’avventura per l’ex vice di Maurizio Sarri al Chelsea) i friulani hanno utilizzato un 4-4-2 alquanto atipico. Infatti, in fase difensiva Soppy, da esterno di centrocampo, tendeva ad abbassarsi a fianco di Pérez (terzino) sul lato destro difensivo dei bianconeri per aiutare a contenere le avanzate di Fabiano Parisi.
Sul lato opposto di campo, l’esterno sinistro Deulofeu andava a tenere una posizione più centrale. Il giocatore spagnolo (che sarà un ex nella sfida al Milan) è, dopo la partenza in estate di Rodrigo de Paul, il giocatore più talentuoso a disposizione della compagine friulana.
Sia in fase di attacco posizionale che in transizione Deulofeu diventa il catalizzatore della manovra bianconera, tanto è vero che ad Empoli è risultato essere il giocatore dell’Udinese ad aver giocato più palloni (87).
Accanto al catalano, in questa stagione è salito alla ribalta l’attaccante Beto. Il 23enne portoghese (di nazionalità guineense) si sta imponendo sia come realizzatore (6 le reti finora realizzate) che per il contributo dato al lavoro di squadra.
Con Deulofeu e l’altro attaccante (contro il Milan dovrebbe giocare il nigeriano Isaac Success) Beto si incarica di aiutare la squadra a risalire velocemente il campo. L’Udinese infatti, pur cercando a volte di tenere una linea un po’ più alta di quanto eravamo abituati a vedere, resta una squadra che cerca di compattare le linee nella propria metà campo per poi ripartire in contropiede.
Non a caso l’indice PPDA dei friulani (14.4) è, insieme al Cagliari, il quartultimo del campionato.
I dati relativi al tempo medio per azione offensiva (8.1sec.), alla media di passaggi per attacco (2.91) e al numero di manovre in possesso con dieci o più passaggi (95) sono fra i più bassi nella massima serie, a riprova di una squadra che predilige un gioco diretto.
In termini di xG (21.35) e xGA (22.75) i dati sono in linea con quanto effettivamente realizzato (21 reti) o subito (27). Se poi analizziamo la produzione offensiva utilizzando l’IPO di Sics l’Udinese, con una produzione di 47.8, risulta essere la settima forza del campionato nelle ultime cinque giornate disputate.
Come si vede, tenuto conto della già citata partenza di de Paul (alla quale va aggiunta quella di Musso, oltre ai problemi fisici di Pereyra) i risultati sembrano in linea con quello che era comunemente considerato valore della rosa alla vigilia di questa stagione.
Una valutazione non condivisa da club e ambiente, che si aspettavano probabilmente di più dalla squadra assemblata in estate. Da qui la scelta di cambiare la guida tecnica affidandosi a Cioffi, in attesa di ulteriori decisioni.
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