Nella serata di ieri è successa una vera e propria tragedia in Indonesia: nella città di Malang, all’est dell’isola di Java, più di 180 persone sono morte negli incidenti allo stadio Kanjuruhan di Malang City dopo la sconfitta per 3-2 contro Persebaya Surabaya, rivale storica con cui non hanno mai perso negli ultimi 20 anni. A innescare il tutto sono stati i tifosi dell’Arema FC, entrati in campo in 3 mila per protestare: lo stadio ha una capienza di 42mila spettatori e secondo i dati delle autorità era completamente sold-out. Per rispondere all’invasione la polizia ha cominciato a sparare gas lacrimogeni, lancio giustificato a loro detta dall’uccisione di due agenti. A quel punto è stato caos, panico totale: i filmati girati all’interno dello stadio mostrano centinaia di persone aggrappate alle barriere, nel tentativo di scappare. Spingendosi a vicenda per cercare di uscire dall’impianto, molte persone sono rimaste calpestate e uccise. Davanti allo stadio sono rimasti i resti di questa giornata folle: veicoli carbonizzati, tra cui un camion della polizia, hanno disseminato le strade.
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Il ministro della gioventà Zainudin Amali ha dichiarato: “È un incidente deplorevole che fa male al nostro calcio in un momento in cui i tifosi possono assistere a una partita in uno stadio dopo due anni di stop per la pandemia”. La Federcalcio dell’Indonesia ha sospeso tutte le partite in programma per questa settimana. “Siamo distrutti e ci scusiamo con le famiglie delle vittime e con tutte le parti interessate per questa tragedia”, ha commentato il presidente del PSSI Mochamad Iriawan.
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