In un editoriale sulle colonne di Repubblica, Paolo Condò ha commentato la brutta sconfitta di ieri del Milan subita a Torino.

“La più imprevedibile delle stagioni si arricchisce di un nuovo capitolo, con la fuga decisa del Napoli in corrispondenza delle frenate altrettanto brutali di Milan e Lazio. Se la caduta casalinga della squadra di Sarri, perfetta la scorsa settimana nel difficile test di Bergamo, esce dal nulla (brava la Salernitana, che gioca sempre, ma la Lazio veniva da sei gare senza gol subiti), il Milan è arrivato alla trappola di Torino in debito di ossigeno. La sua natura di squadra forte fa sì che in ogni partita, anche quelle peggio interpretate, riesca a procurarsi le occasioni per chiuderla. Proprio in apertura Leao ha sbagliato due chance colossali, e lo spreco si è incrociato con l’assenza di Maignan, non nuova ma della quale il Milan si era accorto soltanto a Londra: passi per l’1-0 di Djidji, ma il raddoppio di Miranchuk chiama in causa Tatarusanu”.
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Condò continua: “Svagato davanti e dietro, il Milan paga così un down -mentale prima che fisico- frutto del periodo assai stressante: mercoledì si gioca la qualificazione agli ottavi di Champions, avrebbe avuto bisogno di un impegno nel quale investire il 70% delle energie. Non una trasferta a casa Toro, quindi, che finalmente spezza l’incantesimo delle grandi: Juric non ne aveva ancora battuta una. Interessante anche se mal riuscita la scelta di Pioli di provare una terapia d’urto sul dormiente De Ketelaere: ma il belga, lanciato in campo sullo 0-2 in una situazione obiettivamente disperata, è rimasto in sonno”.
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