il 13/10/2023 alle 12:29

Scommesse, Tonali e Zaniolo limitano: “Poker e Blackjack, mai calcio”

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Dopo il caos scommesse scoppiato nella giornata di ieri, Tonali e Zaniolo prendono le distanze dalle accuse. Ma intanto la polizia continua ad indagare

Quello iniziato con Fagioli e proseguito con Tonali e Zaniolo potrebbe trasformarsi presto in un vero e proprio terremoto legato alle scommesse nel calcio italiano: non in quanto a match fixing (ovvero le partite truccate da protagonisti in campo), ma in quanto a betting vero e proprio. La lista di calciatori coinvolti rischia infatti di allungarsi in maniera importante, poichè sarebbero diversi i nomi legati a questo giro di scommesse. In attesa di altro risvolti ufficiali riguardo la vicenda, arriva la risposta di Tonali e Zaniolo in merito al caos scoppiato nella giornata di ieri.

Tonali Scommesse Zaniolo

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La posizione di Tonali e Zaniolo

Secondo quanto riportato nuovamente da Repubblica, messi sotto pressione dai rispettivi entourage, i due calciatori azzurri non hanno negato di giocare d’azzardo ma hanno allontanato il coinvolgimento di scommesse sportive. Nonostante non siano stati interrogati dalla polizia che li ha raggiunti a Coverciano, violando il ritiro della Nazionale e sconvolgendo la preparazione delle prossime partite dell’Italia gettando sugli azzurri l’ombra delle scommesse illegali, a torchiare Tonali e Zaniolo ci hanno pensato, subito dopo, genitori, familiari, procuratori sportivi. Per capire fino a dove avessero sbagliato e iniziare a preparare una linea difensiva.
L’unica certezza assoluta è che nessuno dei due ha negato di giocare d’azzardo e nemmeno l’uso di quelle piattaforme illegali contestato loro dalla polizia. Ma hanno provato a limitare la questione a giochi lontani dal mondo delle scommesse sportive. “Giocavamo delle partite a Poker e a Blackjack, mai sul calcio”, ha detto quasi in lacrime Zaniolo alla famiglia e all’agente. Idem Tonali: entrambi conoscono Nicolò Fagioli, non negano di esserne amici. Ma non hanno raccontato di avere scambiato con lui puntate sulla Serie A o su altre squadre. Anzi, lo negano. Eppure, in mano gli inquirenti hanno le chat con Fagioli – estratte proprio dal telefono del giovane centrocampista della Juventus – in cui si parla di scommesse.
Quello che ancora non c’è, e che la polizia sta cercando nei telefoni e nei tablet di Tonali e Zaniolo, è la prova che abbiano scommesso sul calcio. Si stanno tracciando i metodi di pagamento, i flussi delle scommesse, le piattaforme utilizzate, per capire se oltre all’utilizzo di portali illegali – a cui si accede tramite una VPN che nasconde il proprio indirizzo Ip permettendo di connettersi come se si fosse all’estero – sia stato commesso qualche altro illecito o irregolarità. Per il momento, nessuno parla di partite alterate, ma solo di scommesse vietate. Che i giocatori continuano, in queste prime ore di tensione altissima, a negare.

D’Onofrio sul caso scommesse

Intervenuto durante “Lascia raddoppia” su Cronache di Spogliatoio Live, anche l’avvocato Paco D’Onofrio ha fatto il punto su quanto sta succedendo nelle ultime ore e sulle regole a cui devono sottostare i calciatori in merito alle scommesse: “Un calciatore può scommettere su tutto tranne che su competizioni organizzate da FIGC, UEFA e FIFA. Mi è capitato di difendere un calciatore accusato di avere un account su un noto sito di scommesse, ma in quel caso abbiamo dimostrato che scommettesse solo su altri sport. L’eventuale squalifica varrebbe anche in Premier League? Assolutamente sì, funziona come per il doping. Non è impossibile aspettarsi un effetto domino da questa vicenda. Potremmo essere solo all’inizio”.
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