Tonali
Ai microfoni del Talk di Radio Rossonera è tornato oggi Gianluca Magro de Il Giornale di Brescia, raccontandoci le ultime sensazioni sulla lunga trattativa tra Milan e Brescia per il ritorno di Sandro Tonali in rossonero.
Ci risulta che Sandro non abbia preso parte alle visite mediche odierne del gruppo squadra. TI risulta?
E’ vero, Sandro Tonali non era oggi tra i 21 giocatori che hanno effettuato le visite mediche pre-ritiro. A meno che non si presenti domani insieme a mister Inzaghi e allo staff, noi diamo per scontato che non prenderà parte al ritiro estivo della squadra.
E’ un segnale di una chiusura imminente?
Anche se sappiamo che con Cellino può succedere tutto e il contrario di tutto in mezz’ora, io considero l’affare chiuso. Sandro tornerà ad essere tra pochissimo un giocatore del Milan.
Nessuno si aspettava una trattativa così lunga. Cosa è andato storto?
Chiudere la trattativa al 16 giugno avrebbe voluto dire farlo alle condizioni del 2020. Le parti si sono dovute sedere al tavolo di nuovo perché il Milan era in cerca di una soluzione più conveniente, soluzione che il Brescia ha accettato nonostante condizioni economiche sfavorevoli grazie all’inserimento del cartellino di Olzer ed eventualmente di quello in prestito di Colombo (il giocatore sarà valutato da Pioli nei primi giorni di ritiro).
Sandro è stato disposto ad una riduzione dell’ingaggio.
A sensazione dico che il Milan, come ha voluto rivedere al ribasso l’accordo economico col Brescia, ha fatto lo stesso con l’ingaggio del giocatore. Dico che i rossoneri hanno fatto bene a credere in Sandro, nonostante la sua personalità, la sua classe e la sua intelligenza calcistica siano uscite poco nel suo primo anno in rossonero. Farsi trovare subito pronti al palcoscenico di San Siro non è facile per nessuno: Sandro avrà sicuramente voglia di dimostrare il suo valore, e la riduzione dell’ingaggio è un chiaro segnale di quando ci tenga.
Cosa potrebbe favorirlo a livello tattico rispetto alla sua prima stagione?
Sandro era abituato nel Brescia a giocare in un centrocampo a tre con due mezzali al suo fianco, gestendo tutti i palloni: arretrava tra i difensori a prendere palla in fase di possesso e avanzava in fase di non possesso per andare a riconquistarlo. È chiaro però che non è il giocatore per il quale il Milan deve cambiare il suo modulo: sarà lui a doversi adattare meglio al centrocampo a due di Pioli.
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