Uno dei principali artefici dello scudetto rossonero, Fikayo Tomori, è stato intervistato dal Corriere dello Sport.

E’ d’accordo con quello che si dice, ovvero che il Diavolo non era la squadra più forte, ma è stata la squadra che meritava di più lo scudetto?
“Noi sapevamo sin dall’inizio di essere forti e che potevamo vincere. Quando sono arrivato, un anno e mezzo fa, eravamo primi in classifica e avevamo come obiettivo un posto in Champions. L’abbiamo raggiunto, ma senza prenderci lo scudetto. E’ stato naturale, quindi, cominciare questa nuova annata con il proposito di portare a casa un trofeo. Ripeto è una sensazione bellissima. E mi fa ancora più piacere, perché qui mi trovo alla grande. Mi riferisco alla società ai miei compagni e pure alla città”.
Questo scudetto può essere l’inizio di un ciclo per il Milan?
“Adesso sappiamo cosa ci vuole per vincere. Quindi dobbiamo andare avanti allo stesso modo anche il prossimo anno. Vogliamo confermarci campioni, conquistare più trofei possibile e fare meglio in Champions. Avremo ancora più fame e saremo ancora più forti, ne sono sicuro”.
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Non sempre i calciatori inglesi si sono trovati bene in Serie A. Lei, invece, si è subito adattato. Che differenza c’è tra il calcio della Premier e quello italiano?
“Fondamentalmente, è soprattutto una questione di intensità. In Inghilterra ce n’è molta di più. E c’è anche più corsa. Ma in Italia c’è maggiore tattica e si lavora innanzitutto come squadra e come reparto, prima che individualmente. Per il resto non ci sono tante differenze, solo piccoli dettagli, nulla di sostanziale”.
A proposito di difesa, ad un certo punto quella del Milan è diventata quasi un muro, impossibile da abbattere. C’è qualcosa che è cambiato nel corso della stagione?
“Che si tratti di fase difensiva o di quella offensiva resta comunque un lavoro di squadra, non soltanto di un reparto o di uomini. Il lavoro è il vero segreto. E noi ne abbiamo fatto tanto. E’ da questo impegno, da questa applicazione sono nati i miglioramenti. Ammetto che nelle ultime 10-11 partite effettivamente il livello della nostra difesa è stato davvero altissimo. E, nel momento in cui non incassi gol, avendo davanti gente come Leao o Giroud che è in grado di segnare in ogni momento, allora tutto diventa più facile”.
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photocredits: acmilan.com