Intervistato da Tuttosport, l’allenatore del velocista Marcell Jacobs, Paolo Camossi, ha elogiato il lavoro di Theo Hernandez.

Camossi, cosa ha pensato quando ha visto la volata di Theo Hernandez contro l’Atalanta?
“Tanta roba! Al di là delle esclamazioni quello che ho visto in lui è una corsa più simile a quella dei velocisti rispetto a quella cui siamo abituati a vedere in un campo da calcio. È bello perché quando quando si trova a correre in campo libero, Theo riesce a farlo quasi come se non ci fosse il pallone”.
Per fibre muscolari, il francese, fosse un atleta dove potrebbe eccellere?
“Con una corsa così sciolta sarebbe interessante vederlo all’opera sui 200 metri”.
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Usain Bolt, all’epoca, aveva manifestato l’intenzione di diventare calciatore: una boutade o la sua velocità, anche se unita a una tecnica non soprana, poteva diventare un’arma impropria?
“È un’arma straordinaria, ma vanno affinati almeno un po’ i piedi. Diciamo che per un velocista è più semplice trovarsi da solo di fronte al portiere, poi dipende da come tira”.
Qualche collega nel calcio, le ha mai chiesto consigli per migliorare le prestazioni dei giocatori?
“Non colleghi del calcio. L’emozione più grande l’ho avuta un giorno in palestra all’Acqua Acetosa, quando un signore si è presentato mentre stavo allenando Marcell. Quando mi sono girato, mi sono trovato di fronte a Julio Velasco. Per me lui non è solamente un allenatore: è l’allenatore degli allenatori!”.
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photocredits: acmilan.com