Milan, la terza maglia fa discutere… Anche in America: alla CBS si scatenano i due schieramenti: i favorevoli e i contrari
Pochi giorni fa, il Milan ha presentato la sua terza maglia decisamente innovativa e particolare al pubblico milanista. Il suo design innovativo e rivoluzionario ha stupito, ed essendo una scelta estrema ha, naturalmente, creato divisioni. Da un lato i tradizionalisti, che non accettano un cambiamento così radicale (pur trattandosi di una terza maglia), dall’altro i tifosi del Milan che, al contrario, hanno apprezzato. Con questi ultimi si schiera anche la giornalista e conduttrice della CBS Sports Susannah Collins, che in una puntata di “Morning Footy” ha sottolineato quanto la divisa fosse di suo gradimento. Di altro parere, invece, i giornalisti Matteo Bonetti e Nico Cantor.

Si accende lo studio
La Collins introduce l’argomento così: “Sono offesa da quello che hai twittato (riferendosi a Bonetti, ndr). Non sei fan della terza maglia del Milan… Hai detto che è la più brutta che tu abbia mai visto. Ma che problema hai? Questa divisa è bellissima!”.
La risposta dell’italiano: “È terribile! C’è una cosa che si chiama tradizione, Susannah, e che noi seguiamo molto bene in Italia. E tradizione significa che hai dei codici che ogni squadra deve seguire: strisce e colori. Ora devi dirmi il viola e il rosa cosa c’entrano con il Milan, il club a strisce rossonere più leggendario. Odio queste divise alternative. Gioca in bianco, gioca in nero, dammi il rosso e nero anche. Ma questa cos’è? Non ha assolutamente senso, non ha nulla a che fare col Milan. Probabilmente venderanno, non lo so, ai dodicenni. In termini di marketing, hanno fatto un grande lavoro, ma credo che i milanisti sfegatati non ne siano grandi fan”.
Sostenendo un’idea simile alla sua, anche Cantor: “Non potrei essere più d’accordo con Matteo: è solo questione di vendita. Abbandoni la tradizione del club per vendere: lo fanno solo per soldi. Non gliene frega niente di essere affascinanti, gli importa solo di vendere magliette ovunque. Hai un brand, riconoscimenti… Ma sì, è divertimento. A questo punto potevano farlo col bianco”.
Cosa c’è dietro la scelta?
Nel comunicato ufficiale pubblicato sul sito del Milan vengono spiegati i motivi e le ragioni che hanno portato gli stilisti a disegnare una terza maglia così innovativa. Questo è quanto si legge nel comunicato:
“Il design bespoke rappresenta una celebrazione innovativa dell’inclusività, con l’obiettivo di unire la generazione unica e diversificata di tifosi milanisti in tutto il mondo. La combinazione dei colori del kit celebra la cultura dell’inclusività e della diversity, che è stata di primaria importanza per AC Milan fin dal primo giorno. Un impegno di lunga data verso l’inclusività che è racchiuso nel manifesto RespAct del Club, che mira a promuovere i valori di uguaglianza, diversity e inclusione e si concretizza attraverso una serie di iniziative che testimoniano la visione e la dedizione di AC Milan nel combattere ogni forma di pregiudizio e discriminazione”.
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