Come riporta questa mattina il Corriere dello Sport, nella giornata di ieri il presidente FIFA Gianni Infantino, ospite al Salone dei Cinquecento di Firenze, ha spiegato ai presenti quello che potrà essere un cambiamento epocale nel calcio dei prossimi anni.

Qualche giorno fa Infantino ha incontrato a Doha i CT dei paesi qualificati al Mondiale in Qatar, insieme al presidente della Commissione Arbitrale Pierluigi Collina, e ha introdotto ufficialmente una questione che gli sta particolarmente a cuore: quella del tempo effettivo di gioco. Quello che ha intenzione di fare la FIFA è lavorare per cercare di proporre un Mondiale che sia il più funzionale possibile sul piano dello spettacolo televisivo, senza tempi morti. Cavallo di battaglia del presidente da diversi anni, per introdurlo servirebbe inanzitutto una modifica regolamentare da parte dell’IFAB. Difficile: la strada da intraprendere è un’altra.
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L’intenzione dei piani alti del calcio mondiale è quella di lavorare sul tempo di recupero. In realtà nella manifestazione russa del 2018 si era già iniziato a mettere in pratica qualcosa a riguardo: dagli ottavi in poi, in 16 partite si sono giocati in tutto 140 minuti oltre i tempi regolamentari (e i supplementari), una media di 8 minuti ad incontro (16 in Colombia Inghilterra). Quello che dobbiamo aspettarci nel mondiale qatariota sono quindi incontri da 100 minuti lordi, anche in vista dei 10 cambi previsti nei tempi regolamentari.
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