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TATTICA – Roma-Milan: sintesi de “La stanza di Bottoni” del 01/03/2021

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TATTICA – Roma-Milan

I punti salienti dell’analisi tattica di Roma-Milan realizzata da Mister Emanuele Bottoni ne “La stanza di Bottoni” del 01/03/2021 

Il Milan sta reagendo, non è ancora tornato ai livelli visti nel 2020, ma la reazione, perlomeno mentale, sembra esserci stata.

In questi tre giorni c’è stato un lavoro sulla testa dei giocatori, sulla reazione d’orgoglio.
Il Milan non ha la possibilità di risolvere le partite con la qualità individuale, ma quantomeno ha sicuramente reagito. Per 60 minuti ha ritrovato quel pressing che gli aveva permesso di prendere il tempo agli avversari e di fare le ripartenze che ci hanno contraddistinto.

Dopo questi 60 minuti il Milan ha mollato questa pressione intensa, e ha permesso alla Roma di costruire dal basso partendo dal portiere e di creare qualche situazione pericolosa.

Il Milan che perde la concentrazione e il furore agonistico diventa una squadra normale, non avendo quei giocatori che ti risolvono da soli la partita. Per andare in Champions League bisogna ricreare le condizioni prenatalizie, in cui la squadra è dominante nel dinamismo, nella qualità e nella corsa.

TATTICA - Roma-Milan

All’inizio della partita vediamo il pressing effettuato correttamente. Rebic è su Mancini, Ibra va su Cristante, Tonali su Veretout, Saelemaekers su Fazio e Calhanoglu su Villar.
La Roma non ha allargato i difensori centrali, favorendo i nostri esterni (Rebic e Saelemaekers), i quai si sono trovati in una situazione più facile da leggere. Ma ciò non toglie che la pressione sia stata fatta nel modo corretto, costringendo la Roma all’errore.

Saelemaekers infatti abbandona Fazio (perchè la palla è stata girata) e prende Veretout, liberando in questo modo Tonali dalla marcatura.
Il nostro mediano va quindi a fare la diagonale nello spazio lasciato da Kessie (che è andato in pressione giustamente Pellegrini).
Tutti i centrocampisti della Roma sono marcati, e c’è addirittura un giocatore libero (Tonali) che può decidere su chi raddoppiare.

La linea difensiva resta stretta, Theo esce sull’esterno e i due centrali restano in copertura assieme a Calabria che stringe. Tonali pure è in copertura.
È una linea molto compatta che riduce al minimo i rischi. Ognuno ha il suo uomo da marcare o su cui uscire eventualmente, non lasciando giocatori avversari liberi.

Arriviamo all’occasione di Ibra con il colpo di tacco uscito di poco. Saelemaekers pressa su Fazio, Calabria accorcia su Spinazzola, Calhanoglu è su Veretout e Rebic copre Mancini. Questa è la pressione che il Milan faceva quando stava bene fisicamente e mentalmente; ieri ha provato a rifarla con tempi e modi più corretti rispetto all’ultimo mese e mezzo.
Gli avversari sono tutti chiusi, non hanno spazi per scaricare il pallone e Fazio è costretto a passare indietro al portiere.

Al minuto 13, vediamo come siamo riusciti a non rompere la linea difensiva.
Theo esce sull’esterno, ma la linea difensiva è ricostituita da Kessie che va a fare il terzino, coprendo Borja Mayoral. Tonali va su Pellegrini, Saelemaekers guarda sia Mkhitaryan o Veretout, in base all’occorrenza.
Tra l’altro, Rebic, Calhanoglu e Ibra sono già pronti per ripartire i contropiede.

Il Milan infatti non si disunisce e resta uomo a uomo.
Saelemaekers chiude subito Veretout, Tonali e Kessie sono messi bene, e Calhanoglu sta sulla traiettoria del passaggio e, contemporaneamente, copre Villar. Kessie sta già andando preventivamente a contrasto su Mkhitaryan.
Tonali recupera il pallone stoppato male dall’armeno e riparte il contropiede.

Ecco il contropiede, con 4 uomini in area e uno a rimorchio (Tonali), che in 8 secondi ribaltano l’azione. Kessie e Tonali sono arrivati ad appoggiare l’azione d’attacco (come facevamo due mesi fa) dopo aver recuperato il pallone, compiendo un’ottima transizione offensiva.

Ora vediamo invece la pressione della Roma, che però si è rivelata essere un pressing molto timido, con i nostri due difensori centrali abbastanza liberi di impostare e i terzini marcati dai loro trequartisti.

TATTICA - Roma-Milan

Infatti, Calabria ha lo spazio per ricevere il pallone e girarsi in avanti.

TATTICA - Roma-Milan

Ma arriviamo al gol della Roma. Qua abbiamo forse perso un po’ la concentrazione (per motivi di tenuta fisica probabilmente).
Loro hanno iniziato a giocare molto più liberamente, creando qualche occasione favorevole sempre partendo dal basso.
Se lasci questa palla scoperta la squadra si spacca, con i nostri tre trequartisti più l’attaccante che vengono tagliati fuori dal lancio dell’esterno.
Se poi la difesa legge una palla scoperta come una palla coperta rischi di prendere l’imbucata da parte dell’attaccante

La palla va profonda e Tomori sbaglia, rinviando la palla di testa centralmente. Spinazzola è solo sulla sinistra, e se la palla finisce al centrocampista che taglia il campo, ti ritrovi scoperto.

TATTICA - Roma-Milan

E infatti arriva il gol della Roma. Tonali sceglie il raddoppio, che sarebbe stata una scelta giusta se solo ci fosse un uomo su Veretout.
Avrebbe dovuto avere un po’ più di coraggio e compiere la scelta più rischiosa, quella di lasciare Calabria in 1 contro 1.

TATTICA - Roma-Milan

Altra occasione Roma. Borja Mayoral si è allargato dove manca Theo, e a coprirlo ci va Tomori, non facendo più densità davanti al portiere.
Calabria prova a fare il fuorigioco, perdendosi il taglio di Mikhitarian, mentre Kjaer non può vederlo e parte in ritardo.
Kessie avrebbe potuto chiudere meglio la linea di passaggio e Tonali accorciare al centro, ma principalmente l’errore è di Calabria che non ha seguito il taglio del trequartista.

Veniamo ad un’altra azione pericolosa della Roma, dove Bruno Peres è totalmente libero.
Con l’ingresso di Krunic abbiamo giocato con un 4-3-3 o un 4-5-1, con il bosniaco che aiutava a centrocampo. In questi modo però, Theo si è trovato sempre con un uomo in più da marcare (Bruno Peres). Questo ci ha causato più di un problema.
La contromisura è stata presa poi dallo staff, perchè Krunic dal 75° minuto è andato sempre su Bruno Peres, neutralizzandolo.

Qua si vede che fisicamente eravamo un po’ stanchi, con troppi uomini in attacco e un rischio contropiede molto alto. La squadra è spaccata, c’è un buco dopo l’arbitro. È stato corso un rischio troppo alto in una partita così importante, perchè se passa quella palla, ne taglia fuori 4 con una sola verticalizzazione, facendoti restare in inferiorità numerica.

Rileggi qui il “The day after” Roma-Milan

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