TATTICA, Juventus-Milan: l’analisi de “La stanza di Bottoni” del 20/09/2021

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TATTICA – Juventus-Milan

Le situazioni tattiche salienti analizzate da Emanuele Bottoni nella puntata de “La stanza di Bottoni” del 20/09/2021.

L’atteggiamento generale della squadra è stato buono nonostante le diverse assenze per infortuni sofferti dai giocatori rossoneri.
Il Milan si è presentato all’Allianz Stadium forte di tre vittorie consecutive. La partita di Champions ad Anfield ha prosciugato molte energie mentali e fisiche, che sono costate alcune importanti defezioni contro i bianconeri.

Il gol preso a freddo ha cambiato subito l’andamento della gara; la Juve ha potuto difendere compatta e sfruttare spazi maggiori per ripartire. Anche se in realtà i pericoli, nel complesso, non sono stati molti.

Le principali difficoltà del primo tempo sono dovute al cambio di sistema di gioco: Tomori terzino, che ha portato il Milan a giocare 3-5-2, ha tolto la spinta abituale alla catena di destra.

In questa slide si evince chiaramente la difesa a 3 con Theo e Saelemaekers alti, Tonali e Leao sulla linea di Rebic e Diaz allineato a Kessie. Disposizione da 3-5-2 e non da 4-2-3-1 abituale. In una squadra con certezze collaudate questo può creare confusione negli interpreti, anche se lo spirito resta comunque quello giusto. Mancava però la solita fluidità nella manovra, nonché la velocità di pensiero tipica del Milan di Pioli.

Qui vediamo come la catena di destra sia Tomori-Saelemaekers-Tonali, costringendo il belga ad affrontare l’avversario (Alex Sandro) nell’uno contro uno, situazione non congeniale alle proprie caratteristiche.

Impostando l’azione con i tre dietro, viceversa in fase di non possesso si è di conseguenza portati a difendere a 5.

In questa slide è ben rappresentata la fase difensiva a 5, Leao abbassato sulla linea di metà campo addirittura dietro a Kessie, e Diaz mezz’ala.
Il gol subito ci regala diversi spunti di riflessione, partendo dalla nostra disposizione sul calcio d’angolo a favore.

In questa situazione da palla inattiva, Diaz vicino a Tonali che batte l’angolo diventa inutile perché non sfruttato. I 6 uomini a saltare generalmente sono troppi, anche se creano molta densità per sfruttare eventuali blocchi in area. Kessie successivamente si stacca lasciandone 5 in area, non sortendo però l’effetto sperato.

Ecco l’errore che favorisce la ripartenza della Juve ed il conseguente gol del vantaggio di Morata. Theo prova a servire lo stesso Kessie, sbagliando la misura del passaggio. Dybala e Morata capiscono l’errore di Theo in anticipo, e partono verso l’area del Milan che ormai è troppo scoperto.

Ultimo uomo resta Saelemaekers, che istintivamente si fa attrarre dalla palla. In questa situazione di pericolo poteva temporeggiare togliendo la profondità a Dybala scappando all’indietro.

La partita di Alexis ha evidenziato difficoltà in molte situazioni di gioco, sia in fase di costruzione che di non possesso.

In questa situazione si vede bene come il belga non ci sia. La sua passività in ripiegamento, costringe Tomori ad uscire lateralmente su Alex Sandro, lasciando uno contro uno Kjaer con Morata e favorendo l’azione pericolosa nell’area di Maignan.

L’uscita per infortunio di Kjaer per Mister Pioli è l’opportunità per rimettere le cose al loro posto.

Con l’ingresso di Kalulu nel ruolo di terzino puro, Tomori rientra al centro con Romagnoli ripristinando gli equilibri abituali; in fase di costruzione Saelemaekers stringe in mezzo come fa di solito, lasciando l’ampiezza al terzino che può spingere. Brahim torna a fare il trequarti dando una linea di passaggio in più rispetto al primo tempo. Anche Tonali è più agevolato e può coprire meglio la sua zona.

Avendo un terzino di ruolo che spinge sulla fascia, Alexis può esprimersi al meglio occupando gli spazi che si vanno a creare nella metà campo avversaria.

Nella slide qui sopra, si vede bene come con un terzino in campo, Saelemaekers vada ad occupare lo spazio creatosi grazie all’ampiezza della manovra, costringendo Chiellini a seguirlo muovendo la difesa avversaria.

Arriviamo ora alla clamorosa occasione capitata sui piedi di Pierre Kalulu al minuto 85, nata grazie ai meccanismi che la squadra conosce a memoria.

Theo in proiezione offensiva taglia in mezzo, e trova il corridoio a memoria per Kalulu (solitamente Calabria) che galoppa verso l’area della Juve. Florenzi stringendo verso l’interno porta via l’uomo (Alex Sandro) creando lo spazio per il terzino, che si presenta davanti a Szczęsny; il portiere polacco nega il vantaggio al Milan con una grande deviazione in calcio d’angolo.

La squadra ha meccanismi che funzionano bene, e che i ragazzi di Pioli interpretano a memoria con un gioco fluido e ben organizzato. La continua crescita del gruppo passa da questi concetti ben oliati, che sarebbe meglio non stravolgere troppo.

Leggi l’editoriale su Juventus-Milan QUI

Guarda QUI la puntata de La Stanza di Bottoni

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