Vale la pena ricordarlo: l’AC Milan, dopo 11 anni, è tornato campione d’Italia. Se abbiamo una certezza sulla vittoria del 19esimo Scudetto rossonero è il netto miglioramento della fase difensiva. Pensandoci, mi torna in mente quando il primo giorno di dicembre (Genoa-Milan 0-3) dopo 5 minuti di gioco vidi Simon Kjaer uscire dal campo: “Ora sarà dura sostituirlo, è imprescindibile”. Unico elemento positivo, in questo senso, era l’imminente arrivo del calciomercato invernale. Un’occasione per fermarsi e riordinare le idee in vista del futuro. Mettere però, nel frattempo, anche una pezza con Romagnoli (sempre titolare fino a un anno prima), Kalulu e Gabbia. Non solo non arrivò un altro centrale al posto della colonna danese, ma ci si ritrovò in casa un 22enne dalle sole 21 gare in Serie A che ogni partita da lì in poi si sarebbe confermato sempre più affidabile. Pierre Kalulu da quel momento si è seduto vicino a Pioli solo altre 4 volte in campionato: le presenze sono diventate 41. Stabilire un valore per il giocatore francese è difficile, anche se in questi giorni CIES (30-40 M) e Transfermarkt (28 M) ci hanno provato, come con chiunque militi nella massima serie italiana.

Ad ogni modo, la crescita è stata esponenziale: terzino o centrale il 20 rossonero si è imposto come garanzia per la squadra e per Pioli. L’intesa con Fikayo Tomori si è affinata col tempo, ma la scintilla tra i due è scattata subito. Per dare qualche dato simbolico, di gol subiti dal Milan nelle ultime 12 di Serie A 2021/2022 se ne contano tre (di cui uno di mano) e nelle ostiche 5 sfide finali solamente due: tutte con il duetto anglo-francese a comandare la difesa. Insieme hanno formato una coppia in grado di scalzare Alessio Romagnoli ed indurlo, senza rancore, a lasciare Milano a parametro zero. Ma prima di arrivare al calciomercato, facciamo un passo indietro. All’inizio della stagione, il pacchetto di centrali difensivi del Milan recitava Kjaer-Tomori-Romagnoli-Kalulu-Gabbia. 5 uomini per 2 posti, 3 dei quali da sempre considerati titolari nelle rotazioni, anche visto il doppio impegno campionato e Champions League. Uscito Simon Kjaer dai radar per il brutto stop, è subentrato l’ex Lione, scalando le gerarchie. Quest’estate, come pare ormai certo, il reparto perderà un capitano e ne vedrà tornare a pieno regime un altro, quello della Danimarca. Ma in quali condizioni?
Le notizie da Milanello sono sempre state confortanti e la mano sul fuoco sulla sua professionalità la metterebbe ogni tifoso milanista. Indubbiamente, però, non tutti i perfetti recuperi dipendono esclusivamente dal calciatore. Ma dopo questa doverosa premessa, passiamo oltre per venire al dunque: Sven Botman serve davvero al Milan? Ipotesi A: Kjaer torna al centro sportivo di Carnago e dimostra (immediatamente o dopo alcune settimane) che la sua condizione fisica è tornata esattamente come prima. Centrali a disposizione, con lui: Botman, Tomori, Kalulu e Gabbia. Considerando che le due competizioni da giocare sono una Serie A da campione in carica e un girone di Champions League da testa di serie e che, inoltre, si va incontro ad un mondiale invernale (quindi impegni ravvicinati), Stefano Pioli potrebbe contare su 4 giocatori forti e affermati più un’ulteriore riserva. Per raggiungere i successi, la sana competizione interna giova ad ogni grande club. Ipotesi B, che nessun tifoso si augura: Kjaer non riesce a tornare in condizione e fatica a ritrovare la forma pre infortunio. E’ evidente che in questo caso, con la presenza del centrale olandese ci si garantirebbe comunque l’alternanza con i due titolari, anche concedendo al 24 più tempo per recuperare al meglio. Per quanto mi riguarda, dal punto di vista puramente numerico, è una situazione win-win.
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Capitolo tecnico. Le discussioni in merito al possibile acquisto del difensore del Lille vertono anche su una questione puramente tattica. “Con Kalulu e Tomori abbiamo trovato la quadra giusta, aggredendo alto l’avversario e lasciando metri di profondità”: è una tesi inconfutabile. La velocità di entrambi ha permesso a Pioli di architettare il piano perfetto per ingabbiare e neutralizzare molti attacchi. E’ anche vero, però, che il tecnico ci ha sempre insegnato che il Milan può giocare in tanti modi differenti, una caratteristica unica in Italia. Terzini invertiti, difesa a 3 e centrocampisti box to box, per esempio, sono stratagemmi cambiati anche in corsa durante le sfide proprio grazie alla duttilità e all’intelligenza degli interpreti della rosa. Botman è certamente più lento della coppia vincente rossonera, ma lo è anche Simon Kjaer. Eppure anche il danese, con il supporto del compagno di turno (spesso Tomori) ha saputo imparare ad alzare il suo baricentro senza rinunciare alle sue caratteristiche migliori. Il discorso di fondo, qui, è che avere un’opzione diversa per contrastare rivali differenti può sempre tornare utile. Opzione diversa anche per l’aspetto fisico, perché il giocatore del Lille conta 1.95 m di altezza e un piede mancino su cui, per l’impostazione dal basso, non guasta poter contare.
Capitolo economico. Il più ostico. Se le cifre venissero confermate in caso di acquisto, Sven Botman costerebbe al Milan 30 milioni di euro. A questa cifra dovrebbe corrispondere l’ultima offerta della dirigenza rossonera al Lille, che sta aspettando di risolvere suoi problemi societari ed eventuali nuove proposte. Non saranno troppi soldi da spendere in un reparto in cui si è già coperti? E’ il quesito numero uno che mi sono posto il primo giorno del suo accostamento al Diavolo, lo stesso che ancora in molti si pongono. Riflettendoci, ho considerato due aspetti principali. Il primo: si tratta di un classe 2000 che ha già avuto (seppur poche) esperienze internazionali e che sembra avere grandi margini di miglioramento, dunque garantirebbe al Milan un futuro sicuro. Il secondo: con il suo arrivo e le conferme di Tomori e Kalulu – per entrambi si parla di rinnovo – il club sistemerebbe la difesa da qui ai prossimi anni, senza dover pensare ad ulteriori acquisti. Ecco perché, io credo, Maldini e Massara hanno scelto da tempo di puntare su questo profilo.
A proposito, l’accordo con il giocatore sussiste da mesi. Quindi, se la preoccupazione riguarda la spesa, che a detta di alcuni sarebbe eccessiva per un difensore e rischierebbe di occupare troppo budget, io penso che in dirigenza sia stato messo in conto che il salto di qualità in attacco va effettuato. Se i dirigenti rossoneri hanno stretto la mano con largo anticipo a Botman e pensato di destinare al Lille quella somma, avranno in mente un piano per arrivare ugualmente ad obiettivi interessanti nel reparto avanzato. In ultimo luogo, e non per importanza, c’è un argomento che mi sta a cuore. Se Paolo Maldini e Frederic Massara scelgono un difensore e ritengono che sia il profilo giusto per il Milan, la mia fiducia è piena. L’ex Roma, in giallorosso, ha preso parte alle trattative per gli acquisti di Rudiger, Manolas e Marquinhos, per fare qualche nome. Insieme alla leggenda rossonera oggi a capo dell’area tecnica, sono arrivati al Milan Kjaer, Tomori e Kalulu.
Come ogni tifoso, non so se Sven Botman vestirà rossonero nel 2022/2023 o se mai lo farà ma, nel caso dovesse arrivare, la mia convinzione che sia la scelta giusta rimarrà.
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