il 07/03/2023 alle 17:46

Il progetto Stadio La Maura non convince il Comune di Milano

1 cuore rossonero

La soluzione La Maura come area per la costruzione del nuovo stadio del Milan tutto a tinte rossonere, è stata al centro della scena più volte nelle giornate milanesi della scorsa settimana con il viaggio a Milano di Gerry Cardinale come emblema di ciò.

Il nuovo proprietario del Milan mercoledì 1 marzo ha incontrato prima il sindaco Sala, negli uffici di Palazzo Marino, e successivamente Attilio Fontana a Palazzo Regione Lombardia.

Lo stadio di proprietà per lo sviluppo e la crescita dei rossoneri è fondamentale, prioritario e gli incontri appena citati non hanno fatto altro che confermare quanto il Milan non voglia più aspettare.

Ma la zona dell’ippodromo La Maura è davvero un terreno dove le pratiche per la costruzione di un impianto, così importante e imponente, sarebbero più rapide?

Repubblica oggi ha riportato come la maggioranza dei consiglieri di Palazzo Marino si stiano già esprimendo negativamente sul nuovo stadio con i Verdi già in azione per sollevare dubbi e perplessità sulla zona scelta. Lo scorso venerdì in Municipio 8 Enrico Fedrighini ex assessore Verde e oggi consigliere comunale eletto in lista civica ha indetto un’assemblea proprio su questa tematica, già così delicata.

L’opzione La Maura fatica comunque molto a fare breccia nelle menti dei consiglieri. Il motivo? La zona in questione è un comparto già riqualificato e inserito nel Parco Agricolo Sud, quindi risulta difficile intravedere per il Comune un lato positivo nella cementificazione di un’area verde.

Altro tassello da considerare in questo complesso puzzle è il celebre accordo di programma: oltre a trovare un punto di unione tra tutti gli attori in scena infatti, per essere portato a termine avrebbe bisogno di poter essere ritenuto “coerente con le funzioni dell’area”.

Cosa significa questa dicitura?

Semplicemente essere “utile al parco” o comunque “di interesse per il parco”. Caratteristica che uno stadio difficilmente può avere.

Una strada quindi in salita per lo stadio in zona La Maura che perderebbe quell’alone di progetto rapido e di facile approvazione e realizzazione, poiché tra l’altro si tratta di una vera e propria partenza da zero, senza i 4 anni di lavori alle spalle che vantava il progetto a San Siro, su un’area che è si privata, ma inserita in un contesto pubblico ad alta sensibilità ambientale.

Ciò che invece ha fatto arenare e con ogni probabilità scartare il progetto San Siro è l’ormai celebre vincolo ministeriale per il quale ancora si attende che arrivi comunicazione nero su bianco dal Ministero, una sorta di pietra tombale alle ambizioni del Milan di avere un iter rapido.

La sensazione che emerge da Palazzo Marino però sull’opzione originaria del nuovo San Siro è che la costruzione dello stadio al posto del vecchio impianto sarebbe riuscita ad avere la maggioranza di SI in Consiglio, nonostante i consiglieri contrari (anche di maggioranza), per via della riqualificazione che avrebbe portato all’intero quartiere.

Il più classico dei do ut des.

In tutto questo quadro che ruolo gioca Regione Lombardia?

Il Parco Agricolo Sud è da poco passato sotto il suo controllo, un tema molto sentito (e sofferto) in Comune di Milano. Sarà quindi voce molto importante in capitolo ma rischia nello stesso momento di rivelarsi insufficiente senza l’appoggio di Milano.

Cosa vuole quindi il Comune? Palazzo Marino vorrebbe non far traslocare il Milan su terreni fuori dal municipio, la priorità del Sindaco è trattenere i rossoneri a Milano ma il grosso problema è che non ci sono all’orizzonte aree che sembrano conciliare le necessità di tutte le parti.

Un rebus che nelle prossime settimane sarà più chiaro con le intenzioni del Milan dopo la chiusura del masterplan.

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