Spezia-Milan 1-2
Era il 13 febbraio 2021 quando il Milan nel pieno della sua cavalcata scudetto e prima dello scontro decisivo contro l’inter perse 3 punti a Spezia.
Una gara iniziata male e finita peggio.
2-0 per i padroni di casa. Sfottò a fine partita, supposizioni sulle cause di quella disfatta per mesi, risultati negativi per le settimane successive, insomma l’inizio di un periodo per nulla facile per i rossoneri.
Sabato pomeriggio, sempre in quello stadio, all’Alberto Picco di Spezia il Milan sembra essere diventato davvero grande, ha lasciato la sua adolescenza e iniziato a vivere la sua età più importante.
I confronti non sono mai troppo utili nella vita ma forse qui ci aiutano a capire perché il Milan sta continuando questa crescita.
Il momento è sicuramente diverso: la scorsa stagione Spezia-Milan era arrivato all’inizio del girone di ritorno, che aveva visto i rossoneri in testa per tutto quello di andata. Da settimane gli scetticismi aleggiavano, quanto durerà il Milan in testa alla classifica? È un caso che sia lì?
Quindi il momento è diverso si, la stagione è appena iniziata vero, eppure vari aspetti sembrano tornare, alcuni mi viene da dire purtroppo.
Gli infortuni, il poco riposo concesso ad alcuni giocatori proprio per gli imprevisti fisici delle riserve, il recupero di alcuni seguito dalla perdita di altri.
Altri invece mi viene da dire meno male. Giorni dopo ci sarebbe stato il derby di Milano lo scorso anno, ora qualche giorno dopo Spezia-Milan, esattamente 3, ci sarà Milan-Atletico Madrid.
La testa poteva essere già lì, eppure sabato i rossoneri sono stati più maturi e più forti. Più maturi del pensiero della Champions League, più forti degli infortuni.
In Liguria Pioli schiera Giroud ancora malconcio, non schiera Brahim, stanco dalle tante gare giocate da 1 minuto, ma Daniel Maldini, che ha addosso gli scetticismi di chiunque. Schiera Kessie che non è ancora lui, il buon Kalulu perché Calabria ancora non sta benissimo cosi come Kjaer, ancora alle prese con fastidi muscolari.
Eppure dopo un primo tempo confuso e spento, il Milan trova la rete del vantaggio al 48’ proprio con Daniel Maldini, che nel giorno del suo esordio dal primo minuto segna un gol tanto inaspettato quanto importante.
Gli occhi di Paolo in tribuna sono gli occhi di un padre emozionato e orgoglioso, per Daniel sicuramente, ma anche per una storia che ha del magico, una storia che va al di là delle considerazioni tecniche, tattiche e razionali.
Sull’ 1-0 il Milan sembra non riuscire a chiuderla. Leao al suo ingresso spacca letteralmente la gara, spunti, tiri, accelerazioni ma un palo e conclusioni sfortunate si oppongono tra lui e un eventuale raddoppio. Tanti piccoli errori portano lo Spezia al pari, con Fikayo Tomori arrabbiatissimo e i fantasmi di un passato che sembrava non volersi chiudere.
Ma come ha cancellato i ricordi dei tifosi del Milan su Hakan Calhanoglu, il nuovo numero 10 sabato ha cancellato quei fantasmi liguri all’85, riportando in vantaggio i rossoneri su assist di Saelemaekers.
Questo Milan può permettersi di mandare in campo le seconde linee e vincere una gara con 20 minuti di titolari.
Può permettersi di avere partite importanti pochi giorni dopo partite più semplici, senza distrarsi troppo.
Questo Milan vince anche se non gioca benissimo.
Questo Milan è più grande e anche se per diventare grande davvero manca ancora tanto, la strada è quella giusta.
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photocredits acmilan.com