Spezia-Milan, 11/12/1921: Quella volta che … Cento anni fa

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SPEZIA MILAN

SPEZIA

IL CONTESTO STORICO

Già il fatto che questa partita sia effettivamente un precedente non è chiaro. La Serie A non esisteva, anzi, in quegli anni la difficolta stava proprio nell’unificare le varie divisioni per approdare ad un campionato unico.

L’incontro fra Spezia e Milan apparteneva alla “Prima categoria”, competizione che si svolse in parallelo alla “Prima divisione”. La motivazione principale per l’esistenza contemporanea di due campionati di massima serie è da ricercarsi nello scisma tra Federazione Italiana Gioco Calcio e la Confederazione Calcistica Italiana.

La situazione collassò in una riunione svoltasi il 24 luglio a Torino: le fazioni opposte erano, ovviamente, le provinciali contro le grandi squadre. 

Si può parlare di mille argomenti diversi, in mille ambiti diversi, ma si finisce sempre a Davide contro Golia. Schema universale.

Altri tempi, stessi problemi.

Inutile entrare nei tecnicismi della questione, si trattava soprattutto della gestione delle retrocessioni, e del fatto oggettivo che in quegli anni spuntava una società calcistica ogni venti minuti, con le conseguenti difficoltà gestionali.

Dopo mesi di riunioni fiume, tentativi di riconciliazione falliti, riforme, controriforme, proposte, controproposte, la Confederazione Calcistica Italiana con le 24 squadre secessioniste (inizialmente) parte con il proprio campionato partorendo la seguente formula:

“Campionati regionali, suddivisi fra ciascuno dei sei Comitati Regionali, i cui vincitori accedono alle semifinali nazionali, articolate su due triangolari i cui primi classificati si contendono il titolo nella finale”

LA PARTITA

Se riuscite, vi consiglio di leggere in mente la formazione con la voce fuori campo dei filmati dell’Istituto LUCE:

Spezia e Milan si incontrano l’undici dicembre allo stadio Picco di La Spezia, L’A.C. Milan arriva con voglia di rivalsa dopo il deludente pareggio interno per 2 a 2 contro il Mantova.

I rossoneri scendono in campo con il classico 1-4-5 : Binda a difendere i pali, Bronzini in difesa, a centrocampo Lovati, Soldera (I), Morandi, Trabattoni. In attacco: Roghi, Loiacono, Poggia, Murer e Venerino Papa (III).

Allenatore: Cesare Lovati (che è lo stesso che gioca a centrocampo).

Ora, devo ammettere una cosa, io quel giorno allo stadio non c’ero e, come immaginate, non ci sono riprese della partita. Ma comunque non mi sembrano motivazioni sufficienti per non raccontarvela.

Venerino Papa (III) detto “Neri” al fischio d’inizio, ha le mani sui fianchi, ha lavorato tutta la settimana come procuratore per la Pirelli. È stanco ma ha voglia di giocare. Il pallone di cuoio, battuto a centrocampo, compie i primi giri completi. Lui batte le mani per svegliare se stesso e i compagni.

Ancora non lo sa, ma quella è la sua partita.

Partita che però inizia in salita, al dodicesimo l’arbitro assegna un calcio di rigore discusso allo Spezia. Mario Calzolari (II) porta il pallone con due mani sul dischetto di gesso, reso compatto dal freddo. Binda indovina l’angolo ma non arriva. Gol. Spezia in vantaggio, 1-0.

Binda raccoglie il pallone dalla rete e lo calcia con stizza verso il centro del campo, L’allenatore/centrocampista Cesare Lovati si avvicina ad un paio di compagni, cerca di sistemare meglio le cose. Poi, da lontano, incrocia lo sguardo di Neri. 

Non si parlano, ma si capiscono.

Quando il pallone viene rimesso in gioco Neri è una furia scatenata. Scatta in avanti a mettere pressione agli avversari, il Milan prende campo.

Al venticinquesimo il pareggio. Venerino Papa (III) Detto “Neri” o “Papino”, nato a Milano il 3.11.1898 (prima del Milan) segna un bel gol con una dirompente azione personale.

La partita è combattuta, lo Spezia si è abbassato e difende con più effettivi, le condizioni del campo rallentano il gioco. Il pareggio tiene, mancano dieci minuti alla fine.

Ma in area spezzina arriva un traversone teso, la palla rimbalza una prima volta, attraversa lo specchio, sembra scivolare via innocua. 

Ma, dentro gli scarpini di cuoio allacciati stretti, i piedi di Venerino stanno spingendo sui tacchetti. Ha deciso che a lui non interessa, ha deciso che lui su quel pallone ci arriva.

I difensori dello Spezia non hanno il tempo di reagire, Neri arriva sul secondo palo, in scivolata.

Gol. 1-2.

La partita finisce così, i due punti della vittoria tornano a Milano con la squadra

Neri paga da bere.

Il giusto però, che lunedì si lavora.

photocredits acspezia.com

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