il 11/06/2023 alle 17:52

Spalletti: “Il Napoli poteva essere lì, ci sono andate alcune cose di traverso…”

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Nella giornata di ieri, l’ormai ex allenatore del Napoli Luciano Spalletti ha ricevuto a Rimini la “Figurina d’Oro” dalla Panini e dall’AIAC: nell’occasione, intervistato dal Corriere dello Sport, è tornato a parlare dei quarti di finale di Champions League persi contro il Milan di Stefano Pioli nella doppia sfida di aprile.

spalletti napoli

Sull’esperienza di Napoli

«Io ho conosciuto la felicità totale, vincendo il campionato. Ma il lavoro grosso lo hanno fatto loro, i tifosi. C’è un sentimento che si è sedimentato, sarà indistruttibile e dunque eterno. Il tatuaggio è stata un’esigenza, mi sono voluto scolpire l’immagine di Napoli sulla pelle perché non tutte le cicatrici sono dolorose, anzi questa è ben altro. Ho vissuto per riuscirci, per la città, per il popolo. Io sono fatto così, non mi faccio scivolare le cose. Sono un allenatore che si è impegnato totalmente per il suo lavoro, sono uno che non si lascia scivolare le cose addosso e non si interessa di quello che dicono di lui. Io devo restare coerente con me stesso e andare dritto per la mia strada. Poi probabilmente in tutti questi difetti ci sono anche delle qualità che mi hanno portato a vincere lo scudetto con il Napoli ed è la cosa più bella che mi potesse accadere».

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Come sta oggi Luciano Spalletti?

«Ci sono dei pensieri che appartengono solo a me e credo che ciò capiti un po’ a tutti. Io ho avuto molte notti a disposizione per riflettere: in questa esperienza non mi ha potuto seguire la famiglia perché i miei figli lavorano a Milano e la bimba va a scuola a Milano e la sera restavo nel mio covo di Castel Volturno, dove mi trovavo benissimo, e di riflessioni ne sono venute fuori tante. Tutte non si possono dire. Qualcuna, sì, poi: piano piano, “doce doce”, come si dice a Napoli».

Spalletti sulla finale di Champions League e sul rimpianto del Napoli, uscito col Milan ai quarti di finale

«L’ho guardata perché amo il calcio. Poi sono molto amico di Guardiola, che ha insegnato a tutti noi; sono amico dell’Inter, perché ho passato due anni bellissimi. Ma un po’ di rammarico ce l’ho avuto, perché con il Napoli ci si poteva arrivare, però bisognerebbe andare a vedere nei dettagli cosa è successo: devo dire che ci sono andate alcune cose di traverso, delle quali non eravamo neppure colpevoli. E allora, si accetta con tranquillità e si spera che il Napoli possa rifarlo…».

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Sui piani futuri

«Nel percorso di ognuno si arriva in fondo per vedere a che razza si appartiene: si capirà, quindi, se sono coerente oppure no. Io quest’anno non alleno e poi la prossima stagione mi chiederò se avrò dentro delle motivazioni che servono per andare a donare qualcosa di mio».

Spalletti sul suo possibile sostituto a Napoli

«Se non mi ci fa entrare in questo argomento è meglio, anche perché non saprei cosa dire. Il presidente ha dimostrato di saper scegliere allenatori eccellenti e dunque lasciamo fare a lui. Cosa dico di Italiano? Che poteva essere il profilo giusto per il Napoli. Ha la voglia di sbattersi, di fare la gara, di confrontarsi. Il suo calcio è fatto bene: a me piace Italiano».

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