In un editoriale sulle colonne di Repubblica, il giornalista Paolo Condò ha illustrato quello che sarà il sorteggio di Champions League: cosa devono aspettarsi Napoli, Inter e Milan?
Condò sul sorteggio Champions delle italiane
“In attesa di scoprire se la qualificazione di tre squadre ai quarti di Champions si debba a una riscossa della Serie A (per parlare di “calcio italiano” aspettiamo la Nazionale) oppure a una congiunzione astrale particolarmente felice, il minimo che si possa dire adesso è che Napoli, Inter e Milan abbiano comunque firmato un’impresa. Il Napoli (22° nella classifica Uefa dei club) ha vinto sette partite europee su otto: dopo aver preceduto nel girone Liverpool (4) e Ajax (10), ha eliminato con un 5-0 complessivo l’Eintracht, che nel ranking lo precede — ancora per poco — di una posizione (21). L’Inter (14) è sopravvissuta a un girone abitato da Bayern (2) e Barcellona (8), e negli ottavi non si è fatta sorprendere dal Porto (17). Il Milan (38) aveva la classifica peggiore del gruppo, composto da Chelsea (3), Salisburgo (27) e Dinamo Zagabria (29): non solo l’ha superato, ma ha poi passato brillantemente l’incrocio con il Tottenham (18). Ciascuna delle tre italiane di Champions è andata quindi oltre i suoi limiti. Il punto ora è capire se esiste un ulteriore spazio di crescita”.
“Un’analisi fredda porterebbe ad auspicare che il sorteggio di oggi mettesse da un lato le quattro corazzate e dall’altro le italiane e il Benfica. Se il Napoli, nostra candidata di punta sia per le imprese europee che per quelle domestiche, se la vedesse nei quarti con i portoghesi, e poi contro la promossa di un derby milanese, la Serie A sarebbe quasi certa di avere una finalista sei anni dopo la Juve di Cardiff. Per quanto favorito dal sorteggio, un grande risultato”.
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Sul possibile derby dal sorteggio dei quarti di Champions
“Va detto però che l’analisi fredda dei benefici — ormai limitati — ottenibili dall’urna cozza violentemente contro i caldi desiderata dei tifosi, specie quelli milanesi, che preferirebbero di gran lunga un accoppiamento “impossibile” contro City o Bayern (chance di qualificazione non superiori al 20 per cento) piuttosto di un derby grossomodo da 50 e 50: perché le consistenti possibilità di raggiungere almeno la semifinale — un traguardo pazzesco viste le premesse — non valgono a livello nervoso il rischio parallelo di soccombere a vantaggio dei rivali cittadini. Ciò non toglie che nel parterre delle magnifiche otto, le milanesi siano le formazioni più friabili: è vero che il Tottenham non ha mai impensierito il Milan e che il Porto ha fatto la voce grossa soltanto nel recupero del match di ritorno, ma agli ottavi girano ancora squadre con difetti evidenti, mentre l’aria dei quarti è assai più pesante. È Champions profonda, dove l’esaltazione dei propri pregi viene prima della ricerca della magagne altrui. In questo senso ci è piaciuto molto il discorso di Spalletti, distante da ogni retorica, che ha sottilmente inchiodato i suoi giocatori a confermare in campo le (doverose) ambizioni espresse a fine gara. Il Napoli non conosce ancora i suoi limiti e non palesa gravi difetti: dovrà semplicemente aumentare a ogni turno intensità, velocità e precisione, perché le avversarie sempre più difficili glielo richiederanno”.
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