il 16/09/2023 alle 09:57

Simone: “Derby? Ecco perché dico Inter! Avrei voluto Thuram, ma tifo il mio simile”

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Marco Simone difende il Milan in vista del derby: a Gazzetta il tifo per Pulisic e il pronostico scaramantico

L’ex attaccante del Milan Marco Simone ha parlato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport in vista del derby di Milano di questa sera. Con un passato fortemente rossonero, Simone tiferà Milan, ma dalla sua parte in un derby avrebbe voluto Marcus Thuram. Solo uno dei passaggi interessanti della sua intervista, di seguito riportata.

simone derby

“Milan, non sei inferiore!”

Flashback, giugno. Paolo Maldini viene licenziato e il Milan cambia struttura. Pensieri?

«Sinceramente mi è sembrata una sorta di ridimensionamento. Mi faceva paura. In fondo, Paolo aveva fatto un percorso in crescendo e temevo dinamiche negative. Invece sono contento che il Milan si sia mosso in modo importante sul mercato, non pensavo».

Questo derby, allora, che partita sarà?

«Uno scontro tra titani. Per me sono le due squadre più forti, anche più di Napoli e Juventus. Le due favorite per lo scudetto».

L’Inter in cinque righe.

«Una squadra forte. È moderna, internazionale per davvero, e Inzaghi è riuscito a creare uno stile piacevole da vedere».

Il Milan è inferiore?

«Sento dire in giro che l’Inter ha più qualità ma non sono d’accordo. È vero nella totalità della rosa, non negli undici. Le formazioni mi sembrano simili per qualità».

Thuram e Pulisic

Il giocatore preferito di questo Milan?

«Christian Pulisic. Non ha avuto molto spazio nell’ultimo anno al Chelsea ma tecnicamente si conosce, non si discute. La fiducia gli farà bene».

In una discussione in redazione sugli ex milanisti più simili a Pulisic è spuntato il nome Marco Simone. C’è qualche similitudine tra voi?

«È vero, c’è. A entrambi piace ricevere palla tra le linee e giocare nello stretto. Abbiamo la stessa rapidità. Pulisic è bravo con due piedi, mi sembra contento più per un assist che per un gol e non ha un gran senso della porta».

Il preferito tra gli interisti?

«Marcus Thuram, di cui conosco il percorso. Avrei preferito vederlo al Milan. Bravi anche Lautaro e Dimarco, ma è scontato».

E allora, come finisce stasera?

«Mi verrebbe voglia di rispondere Inter, così sarei contento per il risultato o per la bella figura, ma dico pari. Un pareggio con gol».

Qualche curiosità. A 54 anni, qual è il grande rimpianto nella vita?

«Forse di non essere rimasto di più al Milan. Nove anni sono tanti, eppure… Oppure la Nazionale, ma in quell’epoca c’erano tanti fenomeni, sia al Milan sia nell’Italia. La prima volta in azzurro, mi sono trovato in camera con Vialli…».

Quel Milan oggi dominerebbe?

«Il Milan di Sacchi era più mobile del Barça di Guardiola. Con il calcio di oggi, in cui si costruisce da dietro, sarebbe fortissimo, pazzesco».

Una cosa di cui andare fieri?

«La mia famiglia. Mia moglie, le mie due figlie, una di 13 anni, una di 25 che vive a Hong Kong».

Un giocatore del calcio di oggi che emoziona?

«Mbappé. Kylian non ha colore, come Baggio: non hanno maglia, sono calciatori di tutti».

E le scarpe bianche?

«Avrei voluto brevettare l’idea, ammesso che fosse possibile. Oggi tutti hanno le scarpe colorate e io le userei nere, per cambiare».

L’ultima: c’è uno sportivo che colpisce per lo stile?

«Cambio sport e dico Bubba Watson, fenomenale per come gioca a golf e perché usa un driver rosa, unico al mondo. Ah, abolirei le scarpe senza lacci e linguetta: bocciate».

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