Vittorio Sgarbi San Siro

Sgarbi: “Non riesco davvero a capire, San Siro non può essere abbattuto”

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Il Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi non ha intenzione di fare un passo indietro sul tema San Siro e lo ribadisce in un’intervista alla Gazzetta dello Sport: quale sarà il futuro del nuovo stadio di Milan e Inter?

È sempre convinto del “vincolo relazionale” sullo stadio?
“Il vincolo verrà fatto, se loro vogliono fare delle riunioni di Giunta le facciano, se ci tengono ad esercitarsi sul piano dialettico e politico proseguano pure, noi faremo il vincolo comunque”.

Sgabri, perché San Siro dev’essere salvato?
“Mi pare evidente che lo sport abbia un ruolo fondamentale nella nostra visione del mondo e che Milano sia una delle capitali dello sport e del calcio italiano. In quello stadio hanno giocato Mazzola e Rivera, è intuitivo che San Siro non possa essere abbattuto, non riesco davvero a capire”.

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Che tempi ci sono per porre questo vincolo?
“Serve un Sovrintendente, non posso farlo io dal mio ufficio. Io ho fatto presente una situazione che tra l’altro è precedente a me, si tratta di una vicenda che è stata affrontata in maniera impropria in passato, perché il Ministero, con due comitati tecnici riuniti dopo i ricorsi per l’eventuale abbattimento, aveva già dato indicazioni su questo vincolo che poi non è stato mai fatto. Io ho solo interpretato le carte: il vincolo monumentale non poteva essere fatto perché l’edificio è troppo recente, ma il vincolo relazionale sì per quel che San Siro rappresenta. Era tutto scritto. Si vede che all’epoca l’indicazione politica era tale da indurre la vecchia Sovrintendente a non seguire l’ipotesi vincolistica, adesso l’indicazione politica è un’altra e io la seguo perché la ritengo corretta”.

Sgarbi, personalmente che cosa la lega a San Siro?
“Lì ho inaugurato piazzale Angelo Moratti. In quello stadio ci sono state tante personalità del nostro tempo e non va dimenticato che i tifosi di Milan e Inter sono emotivamente legati a questo posto. Mi hanno chiamato in tanti per darmi il proprio sostegno, da Berlusconi a Moratti fino a Tabacci, Rampelli e gli ambientalisti. Posso passarvi il mio cameriere di fiducia? È un grande interista”.

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Prego.
“Buonasera sono Moretti, il primo cameriere. Non si può demolire un contenitore di emozioni, di ricordi, di sofferenze come San Siro. Posso garantirvi che tutta la Curva Nord e la vecchia Fossa dei Leoni sono contrarie. Vi ripasso Vittorio”… Avete sentito il cameriere? Esistono davvero milanisti o interisti che vogliono buttar giù lo stadio? Io non credo. Anche se non ho alcun interesse per il calcio – l’unica volta in cui sono stato a San Siro mi sono addormentato sulla spalla di Berlusconi – ho intuito che la città sente lo stadio come proprio: io ho soltanto interpretato un sentire comune. Il vincolo relazionale sta proprio nel difendere questo sentire comune, per far sì che le persone continuino a rispecchiarsi in un simbolo”.

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