Serie A(SL): emergenza Covid ma il calcio non molla

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Serie A

Nel giorno che precede il ritorno in campo della Serie A dopo la consueta pausa natalizia, il numero dei calciatori (e non) di Serie A positivi è salito a 85.

 

La Lega è stata chiara nella giornata di ieri: niente rinvii, il calendario non si tocca. Le regole non prevedono più, come nella stagione scorsa, un numero minimo di calciatori per poter scendere in campo, e neanche il famoso jolly da giocare solo una volta per ottenere un rinvio.

 

Nonostante il diktat del presidente Dal Pino, il boom di contagi è evidente soprattutto in alcune squadre.

La Salernitana, per esempio, con 9 giocatori e 2 membri dello staff positivi ha chiesto di non giocare la sua partita con il Venezia, in programma domani alle 18.30.

Ma le partite a rischio sono tante. Spezia-Verona vede 4 positivi nello spezia e 10 nel Verona tra giocatori e membri dello staff.

Fiorentina-Udinese invece, 2 non comunicati nella Fiorentina e addirittura 9 per i friulani.

Caso particolare è quello di Atalanta-Torino: con 5 giocatori e 2 membri del gruppo squadra positivi al covid, i granata hanno dovuto annullare l’allenamento di ieri per la paura della possibile esplosione di un focolaio all’interno della squadra. Nuovi test a Torino oggi, a seguito dei quali probabilmente si deciderà per la partenza o meno per Bergamo.

Ma è in forse anche il big match tra Juventus e Napoli. Nella Juve, i positivi sono Arthur, Pinsoglio, Chiellini e De Winter. Nel Napoli, Elmas, Osimhen, Lozano, Mario Rui, Malcuit, Boffelli e (notizia di ieri sera) anche mister Spalletti.

 

Col nuovo decreto di natale, non c’è più l’obbligo di isolamento per chi ha avuto contatti con positivi, ma di “autosorveglianza”. In ogni caso però, le ASL possono intervenire quando pensano che in una squadra si possa verificare un focolaio di contagi. Monitorando continuamente le situazioni, hanno ancora il potere di vietare le trasferte a squadre che si devono spostare di regione in regione. Quasi sicuramente sarà il caso di Torino e Napoli, che difficilmente partiranno per le loro trasferte.

Per la Gazzetta dello Sport, il calendario di Serie A rischia di diventare un risiko. E’ molto difficile infatti che le partite citate sopra, soprattutto quelle di Salerno, Bergamo e Torino si giochino.

 

Il problema è che anche se le conseguenze sono minime, la maggior parte dei calciatori è vaccinata con due dosi e le terze dosi sono pochissime. E’ quindi diventato difficile, in un momento dove i numeri sono alle stelle, non contagiarsi.

Per evitare che la situazione crolli, sempre la Gazza propone di far entrare le squadre in una “bolla” rappresentata dal loro centro sportivo o da una struttura di riferimento chiusa al pubblico. Due o tre settimane di chiusura totale per scongiurare la moltiplicazione dei casi, che con la variante Omicron può avvenire anche a casa e non solo a feste e cenoni.

 

 

 

 

 

 

 

 

photocredits: legaseriea.it

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