Sergio Ramos-Milan: perchè si, perchè no.

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Sergio Ramos

L’annuncio del leggendario capitano del Real Madrid ha scatenato i rumors di tutto il mondo calcistico nella serata di mercoledì.

Tra l’ammirazione sconfinata per il suo idolo Paolo Maldini ed il ritorno in Champions, ecco quali sono possibilità e suggestioni attuali per un suo eventuale approdo in rossonero.

“Voglio dire la verità, non avrei mai voluto lasciare il Real. Mi hanno offerto un anno col 10% in meno. Io volevo 2 anni, mai fatto problema di soldi. Alla fine ho accettato e mi hanno detto che l’offerta non esiste più perché aveva data di scadenza.Non lo sapevo.Sono sorpreso”.

Queste le parole pronunciate da Sergio nella conferenza d’addio di ieri.

Parole sofferenti, di un uomo e un calciatore ferite dalla squadra amata dopo 16 anni di trionfi, gioie, battaglie ed esultanze.

Leadership, temperamento, abilità aeree, fisicità e capacità di leggere le situazioni fanno di lui uno dei difensori più ammirati e decisivi a livello internazionale nel nuovo secolo, unitamente a quella leggere abilità di segnare, con più di 100 reti in carriera per uno che di professione farebbe teoricamente il centrale.

Paolo Maldini è il suo idolo d’infanzia, colui per cui l’ex numero 4 spagnolo stravede.

Una chiamata del dirigente milanista potrebbe portare il giocatore a Milanello, ma servirebbe un verificarsi di condizioni ed intenti piuttosto complesso, ma non impossibile.

Tra l’altro, proprio nella giornata di ieri, la moglie Pilar Rubio, ha postato una foto dell’addio del marito al Madrid, decorando la didascalia con tre cuori, due rossi e due neri.

PERCHÈ SÌ

Il primo motivo lo abbiamo già citato, ossia il fattore M.

Il secondo è dato dall’esperienza internazionale unita a quello che è il suo il carisma, cosa che gli è sempre stata riconosciuta all’interno dello spogliatoio ma soprattutto in campo,dove si è distinto per personalità e capacità di guidare i propri compagni in prima linea ad imprese storiche.

“El corazón de Sergio Ramos” (per citare il nome della serie giunta alla seconda stagione), sarebbe ben propenso e caliente con questa idea.

Un Milan che torna in Champions League con Tomori, Kjaer, Ramos ed eventualmente Romagnoli, sarebbe una squadra con un arsenale difensivo notevole.

Senza valutare l’aspetto “spogliatoio”, con la situazione Ibrahimovic in divenire che nel caso si verificasse l’estrema situazione (operazione), vedrebbe out uno dei due calciatori più importanti del gruppo per carisma e capacità di assumersi responsabilità.

Il terzo è dato dall’impatto mediatico e commerciale di un’operazione di questo tipo, che porterebbe introiti diretti dal marketing, il merchandising e tutte le altre conseguenze che il mercato sarebbe capace di innescare con un investimento di tale portata.

PERCHÈ NO

Sarebbe una follia pagare uno stipendio di quella consistenza allo spagnolo quando hai già Kjaer (titolare e leader di sicura affidabilità), Tomori (appena riscattato per più di 28 milioni e con un contratto fino al 2025) e Romagnoli (classe ‘95 in scadenza tra una stagione).

Un pacchetto di centrali completo, a cui aggiungeresti un quarto e un quinto che però non possono essere calciatori del calibro di Ramos, un titolare assoluto che porterebbe ad un turnover folle di cui non beneficerebbe di certo una linea difensiva.

L’ingaggio è molto alto: anche ipotizzando una riduzione dell’emolumento ed i vantaggi fiscali derivanti dal decreto crescita, sarebbe incredibilmente difficile scendere sotto i 6/7 milioni di euro (ad essere largamente ottimisti).

La sostenibilità di Elliott porta lontano anni luce da un affare di questo tipo, con la sola idea che appare essere folle in un contesto di giovani e crescita come quello costruito.

Al momento siamo semplicemente nell’universo dell’utopia.

Parliamo di ipotesi ed immaginazione, ragionamenti plausibili e non.

Ma voi, sareste pro o contro all’arrivo del sevillano?

photocredits realmadrid.com

Rileggi qui l’intervista di oggi di Ivan Gazidis

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