il 13/10/2023 alle 11:05

Scommesse, cosa rischia Tonali? Il caso delle 232 partite di Toney

1 cuore rossonero

Proviamo a fare chiarezza: cosa rischiano Fagioli, Tonali, Zaniolo e gli altri calciatori coinvolti nel caso scommesse? Tra il codice penale, quello di Giustizia Sportiva della FIGC e il recente caso del calciatore inglese Ivan Toney

Nicolò Fagioli, Nicolò Zaniolo e Sandro Tonali: sono questi tre i nomi altisonanti coinvolti nell’inchiesta scommesse anticipata da Fabrizio Corona che sta sconvolgendo il calcio italiano. Mettiamo subito le cose in chiaro. Al momento, questa inchiesta della Procura di Torino non ha nulla a che vedere con l’inchiesta Last Bet della Procura di Cremona, quella, per capirci, che tra il 2011 e il 2012 scavò nel calcio italiano coinvolgendo calciatori e squadre di tutte le categorie. In quell’inchiesta, i calciatori furono condannati per illecito sportivo, mentre le squadre per responsabilità oggettiva (o presunta) per aver truccato le partite insieme a gruppi legati alla criminalità organizzata.

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Al momento, il caso scommesse piombato su Fagioli, Zaniolo e Tonali sembra essere diverso: i calciatori sono accusati di aver violato il divieto di scommettere imposto dalla FIGC. Anche se la notizia che riguarda Zaniolo e la scommessa sulla partita di Coppa Italia della Roma (mentre era in panchina con la maglia giallorossa) dovesse essere confermata, al momento nessuno ha ancora parlato di illecito sportivo e, visto e considerato quello che emerso finora, probabilmente nessuno lo farà. Piuttosto, il caso ricorda quello che pochi mesi fa coinvolse in Premier League l’attaccante del Brentford e della Nazionale Inglese, Ivan Toney.

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Toney e Trippier

Con una pesantissima sanzione confermata a metà maggio di quest’anno, la FA (Football Association, la FIGC inglese) ha squalificato per 8 mesi Ivan Toney, attaccante del Brentford in rampa di lancio e fresco di esordio con la Nazionale Inglese. Il reato, ammesso poi dal calciatore, è stato quello di aver violato il protocollo della FA che impedisce ai tesserati di scommettere. Le giocate in questione risalivano ad un periodo che va dal 25 gennaio 2017 al 23 gennaio 2021, molto prima che il calciatore diventasse una stella della Premier League (era a quota 20 gol quando è stato fermato nella scorsa stagione). Ai tempi, Toney militava tra le file di Scunthorpe United, Wigan e Peterborough United in League One e in quelle del Brentford in Championship, nella prima stagione con la maglia delle Bees. Il bomber inglese ha ammesso la colpevolezza sulle 232 accuse lanciate dalla FA, con la conseguenza di 8 mesi di squalifica totale dai campi. In 4 di questi, addirittura, il calciatore non ha potuto allenarsi col Brentford. Oltre a ciò, Toney ha dovuto pagare una multa di 57.500 euro. La stessa sorte, con meno clamore, toccava qualche mese prima a Kieran Trippier, difensore del Newcastle e compagno di squadra di Sandro Tonali. Nel 2020, Trippier fu sospeso per 10 settimane e multato di 80.500 euro per aver scommesso sul suo trasferimento dal Tottenham all’Atletico Madrid.

Il caso scommesse che sta coinvolgendo Fagioli, Tonali, Zaniolo ma anche un’altra decina di calciatori di Serie A, scrive Repubblica, è al momento da accomunare a quello di Ivan Toney e Kieran Trippier piuttosto a quello che coinvolse nel 2011/2012 Stefano Mauri, Cristiano Doni, Giuseppe Signori ed altri calciatori importanti della massima serie italiana. Nicolò Fagioli si è autodenunciato, e secondo quanto riportato da Sky Sport avrebbe ammesso di aver scommesso su piattaforme illegali ma mai sulla Juventus, e in generale mai sulle altre squadre in cui ha militato (Cremonese). Ma cosa rischiano i calciatori coinvolti in questo caso scommesse?

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Cosa rischiano per il caso scommesse Fagioli, Zaniolo e Tonali? Codice penale e Codice di Giustizia Sportiva FIGC

A livello penale, scommettere su piattaforme non autorizzate e riconosciute delle autorità italiane ADM equivale ad un reato penale per violazione dell’art. 4, comma 3 della legge 401 del 1989: “Chiunque partecipa a concorsi, giuochi, scommesse gestiti con le modalità di cui al comma 1, fuori dei casi di concorso in uno dei reati previsti dal medesimo, è punito con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda da lire centomila a lire un milione“. Tradotta al 2023, la legge prevederebbe un’ammenda da 51 a 516€, e un arresto fino a 3 mesi soprattutto nel caso in cui le piattaforme in questione non hanno la licenza di stati appartenenti alla UE.

Ma è a livello sportivo che la questione diventa difficile e spinosa. L’articolo 24 del Codice di Giustizia Sportiva della FIGC è chiaro: “Ai soggetti dell’ordinamento federale, ai dirigenti, ai soci e ai tesserati delle società appartenenti al settore professionistico è fatto divieto di effettuare o accettare scommesse, direttamente o indirettamente, anche presso i soggetti autorizzati a riceverle, che abbiano ad oggetto risultati relativi ad incontri ufficiali organizzati nell’ambito della FIGC, della FIFA e della UEFA. La violazione del divieto di cui ai commi 1 e 2 comporta per i soggetti dell’ordinamento federale, per i dirigenti, per i soci e per i dirigenti delle società la sanzione della inibizione o della squalifica non inferiore a tre anni e dell’ammenda non inferiore ad euro 25.000,00“. La FIGC, dunque, punirebbe con un’inibizione o una squalifica non inferiore a 3 anni e un’ammenda non inferiore a 25mila euro. E’ questo quello che rischiano Fagioli, Tonali, Zaniolo e gli altri calciatori coinvolti nel caso scommesse.

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