Nuova rivelazione sul caso scommesse: il protagonista è l’ex portiere, condannato nel 2011 a una maxi squalifica dalla FIGC
Altra rivelazione shock sul caso scommesse che ha coinvolto, al momento, Fagioli e Tonali: arriva dall’ex portiere Marco Paoloni. L’ex giocatore, squalificato dalla FIGC per 5 anni nel 2011 dopo accuse pesantissime, è stato ospite di “Avanti Popolo” su Rai3 ed ha riacceso un caso che è destinato a far parlare di sé ancora per tanto. La rivelazione non riguarda direttamente Fagioli e Tonali, ma coinvolge altri giocatori nel caso scommesse.

La frase shock dell’ex portiere sul caso scommesse
Nonostante sia passato in secondo piano dopo il ritorno dei campionati e della Champions League e la fine della pausa Nazionali, il caos scommesse continua ad occupare parte del dibattito sulla stampa italiana e non solo. Nella serata di ieri, la trasmissione di Rai3 “Avanti Popolo” ha intervistato Marco Paoloni una settimana dopo aver ospitato Fabrizio Corona per parlare di scommesse, di Fagioli, di Tonali e non solo.
Marco Paoloni è un ex portiere che ha giocato per diversi anni tra la Serie B e la Serie C, vestendo le maglie di Cremonese, Ascoli, Teramo, Ternana e Benevento senza però riuscire mai ad esordire in Serie A. Nel 2011, il portiere fu arrestato dalla Procura di Cremona con delle accuse gravissime: avere somministrato segretamente dei calmanti ai compagni di squadra della Cremonese durante l’intervallo di un match contro la Paganese per truccare l’esito della partita. Squalificato dalla FIGC per 5 anni e accusato di associazione a delinquere dalla Procura, il tutto cadde poi in prescrizione dopo 12 anni.
Ospite della giornalista Nunzia De Girolamo, Marco Paoloni ha rivelato di essere a conoscenza del problema scommesse che ha coinvolto il calcio italiano nelle ultime settimane: “Ho scommesso con calciatori che giocano ancora in Serie A e altri che sono oggi in federazione. Non andavo in giro col registratore, ma avrei le prove. Mi hanno criticato sui giornali, ma i primi erano loro“.
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“Guadagnavo 200 giocavo 600”
Pochi giorni fa, nel pieno del caos scommesse, il Corriere della Sera aveva intervistato Marco Paoloni, andando nel merito della sua esperienza tra scommesse, ludopatia e l’accusa di aver somministrato dei calmanti ai compagni di squadra della Cremonese nel 2003 per truccare l’esito di una partita.
“Ero giovanissimo, non mi mancava nulla e mi sentivo onnipotente. In campo avevo quell’ansia da prestazione che era pura adrenalina. Fuori cercavo la stessa scossa, ma ero limitato dalla mia ex moglie che mi controllava dappertutto, anche in bagno. Nelle scommesse ritrovavo quella sensazione ed era un mondo tutto mio, bastava un clic, nessuno mi vedeva… Non era dunque tanto una questione di denaro. Solo chi si vende le partite lo fa per questo. Il fatto è che non mi sono reso conto di aver superato il limite. Ero arrivato a stare sveglio di notte e il divertimento si è così trasformato in malattia. Ero diventato ludopatico. In tre anni circa 600 mila euro a fronte di uno stipendio da 200 mila all’anno. Ho iniziato ad Ascoli con un compagno di squadra che mi fece vedere un sito, un po’ come Fagioli con Tonali. Io non lo sapevo ma dietro c’era la malavita, tutto partiva da Singapore“.
“L’accusa del sonnifero? Prescritta. Risultato: radiato senza aver subito condanne. Ho smesso di giocare a 27 anni, quando è arrivata l’assoluzione ne avevo 39 ed ero troppo vecchio per rientrare. Il mio caso dovrebbe insegnare prudenza perché si rischia di rovinare carriere e famiglie per poi magari scoprire che c’è poco o nulla. Mi sento vicino a questi ragazzi, dico una sola cosa: fatevi subito aiutare“.
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