Sandro Tonali: il diritto di avere vent’anni

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L’espulsione rimediata contro il Benevento ha sottoposto il numero 8 milanista ad un numero forse eccessivo di critiche: analizziamone il rendimento e le potenzialità attraverso numeri e tattica.

“Che Sandro sia in continua crescita è evidente, che avesse bisogno di un po’ di tempo anche. Era abituato a giocare da vertice davanti alla difesa ora deve collaborare col compagno. Può migliorare nelle letture in fase difensiva, su quando aggredire e temporeggiare, sul chiudere un passaggio ma è giovane, molto attento e serio, è cresciuto ma ha ampi margini di miglioramento.”

Queste le parole di Stefano Pioli nella conferenza stampa precedente all’ultimo match disputato, quello contro “le Streghe”, che ha visto l’ex Brescia prendere la massima sanzione al minuto 33 in seguito ad un consulto Home Field Review del direttore di gara Pasqua.

Ora, non entreremo nell’ambito di analisi delle discutibili dinamiche VAR, già citate in maniera esemplare dal mister del Milan nel post partita e che necessiterebbero di un approfondimento attento e monografico.

Addentrarsi invece nell’analisi dell’inizio di stagione di Tonali, un patrimonio da difendere, invece, è cosa buona e giusta.

È veramente cosa buona e giusta giudicare il numero 8 per il PRIMO, PRIMO cartellino stagionale in campionato, per quando gravoso possa essere stato? NO.

Mai cosa fu più errata.

Classe 2000. Anni 20.

I giovani, specialmente nel Milan di oggi sembrano improvvisamente aver perso il diritto di essere tali, di poter sbagliare ed apprendere dai propri errori.

Doti tecniche indiscutibili, personalità sempre maggiore, confidenza tattica in aumento esponenziale, proporzionalmente alla conoscenza dei compagni di reparto.

8 presenze da titolare in Serie A, tutte e 6 dal primo quelle in Europa League.

14 volte in meno di metà stagione in rossonero per Sandro.

21 presenze stagionali.

2 cartellini, uno giallo in Europa ed uno nel pomeriggio di Benevento.

Percentuale di passaggi lunghi riusciti superiore al 64%, sostanzialmente una media di 2 a buon fine ogni 3 tentativi.

Percentuale totale di passaggi riusciti superiore all’80%.

Sandro arriva al Diavolo come se fosse in paradiso, abituato però a giocare come vertice di un centrocampo a 3 come quello delle Rondinelle e delle Nazionali, siano esse quelle giovanili o la prima selezione di Roberto Mancini.

Adattarsi ad un centrocampo a due, per occupazione degli spazi, ruoli da spartire coi compagni ed inquadramento in un sistema di gioco differente, è un’opera di non immediata attuazione e soprattutto che richiede una fase di apprendimento non facile, in quanto diventa fondamentale comprendere le caratteristiche dei compagni di reparto per modificare piccoli ma complessi criteri di gioco, sia in funzione dell’altro mediano che in base all’avversario.

La crescita del calciatore è notevole, l’investimento è valutabile soltanto a partire dal termine del primo biennio in maglia rossonera.

Avere 20 anni, in questa squadra è ormai la normalità, ma proprio per questo occorre avere la pazienza ed il buon senso di tutelare ed aspettare un talento cristallino come il numero 8.

Troppo spesso le valutazioni di alcuni addetti ai lavori e tifosi risultano ingiustificatamente trancianti nei confronti di un calciatore che ha più volte dimostrato di essere agli albori di una carriera da centrocampista completo del panorama europeo e mondiale.

Capacità balistiche notevoli, visione di gioco fuori dal comune, incisività in fase difensiva ed offensiva, con capacità di fornire assist, calciare, inserirsi, battere calci piazzati, come ha dimostrato abbondantemente già a Brescia come all’inizio del proprio percorso milanese, dove ha avuto meno possibilità in questo senso per ovvie caratteristiche tattiche e tecniche dei compagni di squadra.

Ecco, la capacità di adattarsi e e sacrificare qualcosa di proprio per migliorare la squadra e poi sè stessi, una caratteristica dei grandi.

Tonali non è il nuovo Pirlo, non è il nuovo Gattuso: è semplicemente Sandro e questo dovrà essere e sarà nella sua carriera, lunga e con un cammino luminoso.

Alla sua età Bennacer non era questo, passava dal giocare al Tours ad approdare ad Empoli, Pirlo si trovava fra il pochissimo spazio all’Inter ed il prestito alla Reggina.

Rendiamoci conto del contesto e delle incredibili aspettative che in maniera inconsapevole sono state caricate sulle spalle di questo ragazzo al suo arrivo a Milanello dal mondo circostante.

Dimenticandosi di garantire il diritto di avere 20 anni ad un ragazzo solo per l’essere un calciatore di professione.

Gianluigi Donnarumma, classe 1999.

Alexis Saelemaekers, classe 1999.

Sandro Tonali, classe 2000.

Rafael Leao, classe 1999.

Brahim Diaz, classe 1999.

Diogo Dalot, classe 1999.

Pierre Kalulu, classe 2000.

Daniel Maldini, classe 2001.

Lorenzo Colombo, classe 2002.

E sto citando soltanto gli under 21.

Sostenere e non criticare.

Spronare e non stroncare.

Ricordare la carta d’identità e non dimenticarla.

Parliamo di un futuro titolare del AC Milan e della nazionale italiana, parliamo di un calciatore le cui doti sono appena state elencate e che non può essere giudicato al termine di una stagione di apprendimento, adattamento e passaggio nella dimensione rossonera, figuriamoci durante o dopo una partita no.

In tutto questo, il ragazzo sta già iniziando a performare ad alti livelli ed è stato preventivato il margine di errore per farlo crescere, margine che hanno calciatori ben più esperti, a maggior ragione un giovane fuoriclasse come lui.

Diamo loro il diritto di avere vent’anni.

Se le aspettative ora sono così alte, è perchè sono evidentemente forti.

“Ma c’ho solo vent’anni

E già chiedo perdono per gli sbagli che ho commesso

Ma la strada è più dura quando stai puntando al cielo

Quindi scegli le cose che son davvero importanti

Scegliamo oro o diamanti, demoni o santi

E sarai pronto per lottare, oppure andrai via

E darai la colpa agli altri o la colpa sarà tua

Correrai diretto al sole oppure verso il buio

Sarai pronto per lottare, per cercare sempre la libertà”

(Maneskin, Vent’anni, 2020)

photocredits acmilan.com

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