Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi ha parlato del cammino del Milan (e non solo) in Champions League.

Il Napoli ha incantato. Che ne pensa?
«Squadra bellissima. Gioca un calcio moderno. Attaccano in undici e difendono in undici. A volte pare che possano stare sul campo a occhi chiusi: si trovano con una semplicità incredibile e questo è frutto della generosità, della collaborazione e della sinergia che esiste nel gruppo. Bravissimo Spalletti, perché qui si vede, e parecchio, la mano dell’allenatore».
Che cosa l’ha impressionata?
«La voglia di dominare l’avversario, sempre e comunque, in casa come in trasferta. Non si danno 4 gol al Liverpool per caso. E non se ne danno 10 in due partite all’Ajax se non ci sono valori importanti. Parlo di valori tecnici e di valori morali».
Dove può arrivare il Napoli?
«Se non cade nella trappola del successo, e mi auguro proprio di no, se tutti restano umili e non smettono di correre, credo che possa fare strada. Chissà, magari pure in semifinale se i sorteggi non saranno troppo cattivi… In ogni caso finora il percorso dei ragazzi di Spalletti è da 10».
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All’Inter è sufficiente un successo col Viktoria per avanzare.
«Impresa non impossibile. L’Inter è una squadra che pratica un calcio italiano: difesa solida, contropiede e grande affidamento sui singoli. I giocatori hanno qualità tecniche notevoli e hanno tanta esperienza. Il gioco non è sempre di livello europeo, cioè moderno, però col Barça al Camp Nou hanno disputato un’ottima prestazione. Pure l’Inter può andare avanti e magari sfruttare le grandi doti dei tanti campioni che ha in squadra».
Possibile la semifinale anche per i nerazzurri?
«Di impossibile non c’è nulla, credo che le due partite col Barcellona, dopo un periodo difficile, possano aiutare a ritrovare l’autostima. E poi, quando c’è l’autostima, si può pensare di correre verso la gloria».
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Il Milan, obiettivamente, è stato derubato. Decisione arbitrale incomprensibile, in occasione del primo gol del Chelsea.
«L’arbitro è stato severo, ma ha sbagliato pure Tomori. Io guardo gli aspetti tecnici. Il Milan è forte, fortissimo, quando è un collettivo. Col Chelsea si è notata la differenza, soprattutto all’andata. Sono convinto che Pioli non rifarebbe certe mosse: Tomori non è un terzino sinistro, Hernandez non si capiva che cosa facesse e Gabbia era troppo solo. E non dimentichiamo che ha faticato parecchio anche nella prima partita del girone a Salisburgo».
Giudizio negativo, dunque?
«Non sufficiente, per ora. Mi aspetto di più, so che possono fare di più e lo hanno già dimostrato. Non si può giocare uno contro uno con gli attaccanti del Chelsea, i difensori vanno in difficoltà se non hanno un aiuto. Credo che Pioli, molto competente, si sia accorto di che cosa si deve aggiustare. Due vittorie nelle prossime due gare sono alla portata del Milan, ma attenzione alla trasferta di Zagabria. Sarà un inferno».
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