Arrigo Sacchi ha commentato l’andamento delle italiane in Europa sulle pagine della Gazzetta dello Sport, dicendo la sua anche sul Milan.

“Il calcio italiano non è lontano dalle squadre di altissimo livello, però si deve insistere nel lavoro. Bisogna avere un gioco collettivo, dove tutti partecipano alla fase difensiva e a quella offensiva, bisogna fare più pressing e soprattutto bisogna tenere presente che le squadre straniere sono più brave ad attaccare che a difendere. Dunque, noi dobbiamo avere il coraggio di andare nella loro metà campo per creare dei pericoli, e non stare rintanati davanti alla nostra area e aspettare il momento del contropiede. Usciamo con coraggio dall’italianità e avviamo un percorso di innovazione.”
“Il Milan è giovane, ha entusiasmo, ha coraggio e con l’organizzazione, sia societaria sia di squadra, colma le lacune. È così che si deve ragionare. Il Milan è già europeo: gioca a sistema puro, due difensori contro due attaccanti. Quando perde uno per infortunio, dalla panchina ne entra un altro e quasi nessuno se ne accorge. Penso agli innesti di Kalulu o di Gabbia. Vuol dire che c’è un’idea di gioco che, piano piano, è stata recepita dal collettivo”.
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