Ronaldo, il fenomeno, durante la presentazione del suo documentario per Dazn, ha raccontato aspetti della sua vita a Marca.

Ronaldo Luis Nazario de Lima è uno dei giocatori più forti di tutti i tempi, per molti ex calciatori, come Nesta era davvero il più devastante, incontenibile quando partiva, con un’accelerazione e un dribbling fuori dal comune.
In occasione del suo documentario: “Il Fenomeno: ascesa, caduta e redenzione di Ronaldo”, che sarà visibile in Italia dal 2 novembre, si è aperto a considerazioni personali, sul peso della fama e sulla sua carriera travagliata:
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“Da due anni e mezzo sono in terapia, ho sofferto di depressione ed ora capisco molto meglio quello che avevo provato in passato. Vengo da una generazione in cui per uscire dalla sabbia occorreva fare del proprio meglio. Mi guardo indietro e capisco che siamo stati esposti ad uno stress mentale molto importante senza essere stati preparati per farlo”.
“Siamo stati esposti a uno stress mentale molto, molto grande e senza essere preparati. In passato non c’era alcuna preoccupazione per la salute mentale dei giocatori. Oggi invece i calciatori sono molto più preparati, ricevono le cure mediche necessarie anche per affrontare la giornata e vengono anche studiati di più: i profili, come reagiscono, come dovrebbero reagire… Ai miei tempi non c’era niente di questo per quanto tutti sapessero che il calcio può mettere molto stress ed essere molto decisivo per il resto della vita”.
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