RINNOVI – Un gioco di equilibri, di silenzi pubblici. E di surplace.
La questione dei rinnovi di contratto di Hakan Calhanoglu e Gigio Donnarumma prosegue a fari spenti. Ma prosegue.
Il Milan è arrivato un po’ lungo sulla vicenda, qualche errore di valutazione sulle tempistiche è imputabile ma è tutto ancora lì, senza drammi e senza situazioni irrisolvibili.
Siamo al 12 febbraio, potenzialmente entrambi potrebbero firmare per un’altra squadra in qualsiasi momento della giornata senza che il Milan possa opporsi, eppure ancora è tutto lì.
Quindi calma.
Per capire appieno cosa sta accadendo bisogna riavvolgere un poco il nastro e separare le due trattative.
Partiamo da Hakan.
Calha ha un contratto in scadenza nel giugno 2021, un cambio di procuratore relativamente fresco (primavera 2020) e un cambio nel livello delle prestazioni altrettanto recente rispetto alla media dei primi anni di Milan.
Hakan nel mentre si è espresso chiaramente sulla sua volontà di restare al Milan sia nel luglio 2020 in una intervista a Sky sia in un’altra dichiarazione a MilanTV di fine settembre dove raccontava anche l’amore per Milano e San Siro.
Nulla è cambiato da quel momento nelle volontà di Hakan. Il suo procuratore, Gordon Stipic ha fatto quello che gli “impone” il suo lavoro, con un contratto a scadenza ha fatto il giro delle sette chiese per vedere se c’era margine per strappare un contratto in Europa a cifre inarrivabili e in parte anche anacronistiche visto il periodo mondiale. Risultato di questo tour sono stati invece i due incontri di questo inverno dove le parti, Stipic-Milan, si sono confrontati e avvicinati.
Passiamo a Gigio.
Donnarumma vuol restare al Milan. Punto.
Ha chiesto e ottenuto dal suo procuratore che la vicenda venga gestita in maniera totalmente diversa dall’estate 2017 (con grande apprezzamento anche da parte del Milan)
Ieri Raiola ha confermato indirettamente proprio ciò: “Gigio deve esser lasciato in pace perché sta cercando di fare una cosa importantissima per il Milan e per la sua carriera. E questa è l’unica cosa importante. Il resto si fa da dietro, senza di voi (i giornalisti ndr), senza che nessuno sappia niente, in assoluta calma e così sarà per sempre”.
La trattativa prosegue a fiammate da ormai qualche mese e più che la cifra annuale (siamo sui 7.5M) e la durata ciò che balla di più sono le cifre accessorie e la questione clausola che però sembra esser ora in secondo piano. Nulla di irrisolvibile se la volontà di entrambe le parti è il rinnovo. E la volontà di entrambe le parti è assolutamente il rinnovo.
Perché conviene?
Al Milan conviene rinnovare per diversi motivi: non può permettersi di perdere due asset economici ancor prima che due calciatori come Gigio e Hakan che mal contati sono minimo 100M.Oltre a questa perdita si dovrebbe aggiungere la cifra necessaria a prendere sul mercato due sostituti all’altezza. Raiola lo sa e spinge per avere le migliori condizioni economiche per tutti (lui compreso…), dall’altro lato non può andare allo scontro per la precisa volontà del suo assistito di rinnovare e di farlo a fari spenti.
E allora perché non si firma?
Ritorniamo all’equilibrio con cui si è aperto il pezzo.
Il Milan dopo un decennio sta vivendo finalmente una stagione da capolista con il concreto obiettivo di andare in Champions e un mezzo sogno nel cassetto per altro… non può permettersi che due dei suoi titolari, anzi, due dei suoi cinque giocatori imprescindibili vengano distratti. Il Milan non è né sesto né settimo, non può perdere punti per strada perché uno dei suoi giocatori rende al di sotto per problemi di contratto. Dovremmo avere ancora in testa i dollari lanciati a Gigio, i conseguenti errori nell’Europeo U21 e la stagione successiva con alti e bassi oppure le partite senza infamia e senza lode dell’Hakan non a fuoco dei primi anni mentre ora da fulcro del gioco e del progetto Pioli lo schiera appena ne ha possibilità.
E allora chiudiamo con qualche punto fisso.
Entrambi i giocatori vogliono rinnovare. Entrambe le parti cercano di strappare le migliori condizioni economiche come in una normale contrattazione economica. I due giocatori, pur potendo, non si sono accordati con nessun altra squadra. Il Milan non vuole che questa stagione venga in alcun modo sfregiata da problemi esterni al campo e quindi non forza la mano ma procede con calma.
E allora si procede in surplace e a fari spenti.
Con il lieto fine sullo sfondo.
photocredits acmilan.com