Ricardo Kakà, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, dice la sua sul ritorno del Milan in champions, il girone complicato e l’importanza di Ibra sul gruppo.
Sulla prima volta del Milan che non hai mai giocato in 121 anni ad Anfield
“Io sì! Con le Legends, bellissima emozione. Battute a parte, sarà speciale: l’inedito di Anfield, debutto ideale per questo Milan”.
Sulla partita complicata di Liverpool, la forza del Milan nel gioco e nel gruppo
“Allora mi spiego: sarà durissima, ma ci sono tutti gli ingredienti per una grande prestazione. C’è Ibra che torna quasi quarantenne, ci sono tanti giovani talenti che potranno misurarsi con un avversario di altissimo livello. Sarà un test importante per tutti, anche per la società che avrà modo di capire su quali elementi contare nei prossimi anni».
“Ho visto il 2-0 alla Lazio, il Milan ha dominato giocando un calcio aggressivo, veloce, sempre propositivo. Ci sono tante variabili da considerare, peseranno il ritorno così atteso e il fatto che Pioli non abbia mai affrontato la fase finale di Champions. Ma se il Milan sarà solido e compatto come domenica, ci divertiremo. Molto dipenderà dalla capacità di leggere i primi minuti del match: l’intensità di un top team inglese come il Liverpool è differente da quella delle italiane, ma è la bellezza della Champions. Incroci scuole diverse dalla tua, ti riadatti, interpreti”.
“Anzitutto un bel mix tra giovani e giocatori di esperienza. L’ho vissuto, so quanto conti crescere accanto a Maldini, Cafu, Sheva, Inzaghi, Costacurta, gente che non pensava alla scadenza del contratto ma solo al bene del club. Oggi tocca a Ibra, Kjaer, Giroud: indicheranno la strada, la qualità in rosa non manca. E poi il Milan torna con una fame diversa: il Liverpool ha già vinto e si conferma in alto da anni, ma l’entusiasmo di chi sogna di giocare questo torneo da tanto tempo può fare la differenza”.
Sul mister Stefano Pioli
«Sì, ha tutto per entrare tra i grandi della panchina, tecnico bravissimo e ottimo gestore. Mi piace il fatto che il Milan lo abbia confermato e che non gli chieda tutto subito: per costruire serve tempo, ma Pioli ha già segnato passaggi importanti».
Sulla difficoltà del girone
“Giocare partite come queste è il sogno di tutti i calciatori. Loro ne avranno sei, per iniziare…”.
“Non vedo grande differenza nel girone, possono giocarsela alla pari con tutte e passare il turno. Poi vedremo, dagli ottavi in poi è quasi impossibile trovare avversarie facili. Di sicuro chi sopravvivrà a questo girone avrà qual- cosa in più delle altre”.
Sul percorso delle italiane in Champions
“Stesse possibilità di fare strada. L’Atalanta ormai è una certezza, l’Inter ha perso giocatori importanti ma ha ricostruito, la Juve è abituata alla Coppa”.
Sulla lotta scudetto di questa stagione
“Penso che possa essere la volta buona per il Milan. Ha continuità, mentre le altre hanno perso qualcosa: la Juve non ha più Ronaldo, l’Inter dovrà redistribuire le risorse senza Lukaku. Romelu è il numero uno, mi ricorda il miglior Adriano: forza fisica, intelligenza, velocità. Un anno fa il Milan ha girato in testa dopo l’andata, poi l’Inter ha preso il comando e ha vinto con merito. Ma Pioli ha rinunciato a lungo a Ibra, Conte Lukaku lo aveva sempre. Oggi Ibra è ancora lì e si è aggiunto Giroud, penso e spero che si possa arrivare davanti alla fine”.
Sull’importanza di Ibrahimovic, il pallone d’oro e Jorginho
“In campo pesa, lo abbiamo visto con la Lazio. Gol facile ma lui era lì. Peserà anche ad Anfield, per i compagni e per i difensori del Liverpool: con uno come lui non puoi distrarti, anche se ti chiami Van Dijk”.
“Mi è sempre piaciuto che i pre-mi individuali siano legati alle conquiste collettive, il calcio è uno sport di gruppo, senza i miei compagni non avrei mai vinto. A Zlatan manca un grande trofeo internazionale da protagonista, ma non è l’unico big a non aver vinto il Pallone d’oro. E questo non cancella il fatto che sia un mito: anche lui è storia”.
“Ha vinto tutto, con l’Italia e il Chelsea, giocando alla grande”.
Sui fantasisti del Milan: Brahim e Messias
“Mi piace molto, è già maturato parecchio e potrà fare ancora strada. Sono curioso di vedere come si approccerà al Liverpool: gol e assist contano, ma la personalità di più”.
“No, ma mi fido di Paolo (Maldini, ndr). E poi ho sentito parlare della sua bellissima storia, mi affascina molto. Sono felice che al Milan ci sia di nuovo un brasiliano, è una tradizione da portare avanti. Insieme abbiamo vinto qualcosa, no?”.
Sulla “perdita” di Donnarumma
“Ha fatto una scelta personale e non entro nel merito, ma credo sia una questione professionale: non puoi andare via dal Milan solo perché guadagnerai di più altrove. È uno dei migliori portieri al mondo, ha appena vinto l’Europeo e ora punta alla Champions col Psg. Al Milan però ci sono Calabria e Tonali, in futuro potranno essere quello che sono stati per me Maldini, Costacurta, Gattuso e gli altri italiani”.
Sulla favorita alla vittoria della Champions League
“Ci sono anche Chelsea e City, ma sulla carta è il Psg la squadra da battere. Dovrà divertirci: non capita tutti i giorni di vedere giocare insieme Messi, Neymar e Mbappé”.
Sul primo goal del ritorno in Champions
“Dico Ibrahimovic. Non ha età, proprio come il Milan in Champions League.”
Leggi QUI l’intervista esclusiva a Fabio Capello andata in onda ieri nel Talk
photocredits: acmilan.com