Andrea Ranocchia, ex difensore dell’Inter, ha parlato dello Scudetto vinto dal Milan nella stagione scorsa 2021/2022. Quel 22 maggio, nel giorno di Sassuolo-Milan 0-3, è diventata simbolica l’immagine che ritrae la panchina nerazzurra (a San Siro per Inter-Sampdoria) quando apprende del punteggio di Reggio Emilia.
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Tra questi, protagonista lo stesso Ranocchia, che dopo qualche mese a Monza si è ritirato dal calcio giocato. Queste le sue parole a Tuttomercatoweb: “Dopo l’ultimo infortunio mi sono fatto anche due conti: era ancora estate, il mercato era aperto e quindi non avrei messo in difficoltà la società, infatti Galliani qualche giorno dopo chiude per Izzo. E poi con l’anno del Mondiale, e con un infortunio che non mi avrebbe permesso di tornare a disposizione prima di gennaio-febbraio, il Monza a gennaio poteva ulteriormente rinforzarsi”.
Sull’ultima stagione in nerazzurro: “Ho rosicato perché non abbiamo rivinto il campionato, era il 20esimo Scudetto e avrebbe avuto un significato importante. Però abbiamo vinto la Supercoppa Italiana e la Coppa Italia. Ho lasciato comunque con due trofei e va bene così, sono contento. Poi mi è piaciuto molto l’ultimo saluto che mi ha tributato San Siro: molto emozionante, forse uno dei più emozionanti della mia carriera. Sono contento di come è finita con l’Inter”.
Fatto un passio indietro, a Ranocchia viene chiesto di commentare lo Scudetto del Milan in riferimento a Stefano Pioli, che l’ha allenato in nerazzurro nel 2016. “Me l’aspettavo? “Lo scorso anno gli ho scritto, gli ho fatto i complimenti. L’ho avuto per pochi mesi ma lui è un allenatore bravo, che crea gruppo e ha uno staff molto buono. Vincere il campionato è difficile, chiunque lo vinca e chiunque l’abbia vinto in passato è perché se l’è meritato.
In un anno subentrano tantissime cose: non è fortuna, non c’entra la decisione arbitrale. Chi vince il campionato è perché lo merita e lui è stato bravo a creare questo feeling con la squadra. Lo scorso anno si vedeva che aveva creato questo rapporto di compattezza con la squadra, si percepiva. Come quest’anno si vede il feeling tra Spalletti e il Napoli”.
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