Ci siamo! Tra un closing arrivato anzitempo e la fine di un mercato che ha portato a Milanello 3 nuovi acquisti in pochissime ore (Malick Thiaw, Aster Vranckx e Sergino Dest), è arrivato già il momento della prima stracittadina dell’anno: domani sera alle ore 18.00 andrà in scena il remake della sfida che l’anno scorso ha deciso lo Scudetto. Per l’occasione, i tifosi del Milan hanno come sempre negli ultimi due anni risposto presente: San Siro sarà sold out con oltre 75.000 persone sugli spalti, 10.000 dei quali provenienti dall’estero. I cugini milanesi si sfideranno per la 177esima volta in Serie A: il bilancio dice 67 vittorie dell’Inter, 56 pareggi e 53 sconfitte. L’ultima sfida italiana è stata vinta dal Milan (sì, è quella nella quale si è girato Giroud), ma i rossoneri non vincono un derby “casalingo” dal 2016 quando Alex, Bacca e Niang firmarono un perentorio 3-0 per la squadra allenata allora da Sinisa Mihajlovic.

A proposito di derby “casalinghi”, uno di quelli rimasti nel cuore dei tifosi è sicuramente quello andato in scena, proprio come questo, alla quinta giornata della stagione 2008/2009 di Serie A. E proprio come in questa stagione, il campionato è iniziato in maniera anomala: dopo 4 partite la Lazio comanda in solitaria la classifica davanti a Napoli, Inter e Catania. Il Milan di Carlo Ancelotti è fermo a 6 punti dopo due sconfitte nelle prime due giornate, in casa contro il Bologna e in trasferta contro il Genoa di Gian Piero Gasperini (che a fine anno si qualificherà per l’Europa League). A causa del forfait di Borriello e di uno Shevchenko tornato dal Chelsea non nella migliore delle condizioni, l’allenatore emiliano schiera il Ka-Pa-Ro: al posto di Ronaldo, però, in questa stagione insieme a Pato e Kakà c’è Ronaldinho, arrivato in estate dal Barcellona. Insieme a loro Abbiati, Zambrotta, Maldini, Kaladze, Jankukovksi, Gattuso, Seedorf e Ambrosini nel più classico degli alberi di natale di marca ancelottiana. Mourinho, che a fine stagione sarà Campione d’Italia, risponde con Julio Cesar in porta, Maicon, Burdisso, Materazzi, Chivu in difesa; Zanetti, Cambiasso e Vieira a centrocampo; Mancini, Ibrahimovic, Quaresma davanti.
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Dopo un inizio di partita statico dove le squadre giocano a passaggi e passaggetti, il Milan aumenta la qualità del suo possesso palla e prova a mettere sotto i rivali di sempre che però provano a rendersi pericolosi in ripartenza. Per sbloccare una partita a tratti soporifera serve qualcosa in più, serve la giocata del campione. Minuto 36, nel cerchio di centrocampo una coda inizia a fare su e giù. Dopo un tiro di Ibrahimovic respinto da Abbiati, il numero 80 recupera palla, alza la testa e con un lancio di 30 metri trova l’inserimento di Kakà alle spalle di Chivu. Il pallone d’oro lascia scorrere la palla, controlla, si allarga, alza la testa e scodella una palla verdeoro che dall’inquadratura televisiva sembra essere facile preda della difesa nerazzurra. La telecamera però si sposta e sopra il dischetto del rigore compare a un metro da terra la coda di Ronaldinho, che dopo 60 metri di corsa colpisce di testa chiudendo il triangolo e mettendo la palla alle spalle di Julio Cesar. La fascia sparisce, la coda diventa una chioma che scuote San Siro: è 1-0 per il Milan, è il primo, storico, gol di Ronaldinho in maglia rossonera. Ed è un gol bellissimo.
Nel secondo tempo l’Inter prova a fare qualcosa: Mourinho fa il Mourinho ed inserisce Adriano e Cruz al posto di Materazzi e Mancini, schierandosi di fatto con 4 attaccanti. Il Milan però regge all’urto: Seedorf, Gattuso, Ambrosini e il nuovo entrato Flamini riescono a filtrare quasi tutte le offensive nerazzurre. Nel finale il match si accende. Burdisso si fa espellere (doppia ammonizione) e dalla panchina lo segue Marco Materazzi, allontanato dal direttore di gara per proteste dopo una manata ricevuta in area di rigore da Adriano. I momenti sono concitati e portano addirittura ad una accesa lite tra Mourinho e Cambiasso. Un minuto dopo, il nuovo entrato Stankovic viene graziato dall’arbitro dopo un’entrataccia da dietro su Kakà. Al minuto 93 Adriano di testa mette fuori da due passi e al minuto 95 Ibrahimovic manda alta la palla del pareggio: per fortuna del Milan, pochi secondi l’arbitro Morganti fischia tre volte. Il derby è rossonero.
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photocredits: acmilan.com