il 14/10/2023 alle 08:30

“Pioli è fantastico, il Milan anche! A Genova…”: parla Christian Pulisic

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Dopo 10 partite, Christian Pulisic è già parte integrante e fondamentale dell’universo Milan: il racconto di un super inizio di stagione direttamente da “Capitan America”

Christian Pulisic è la vera arma in più del Milan di inizio campionato rispetto all’anno scorso: se i rossoneri sono in testa alla classifica, tanto del merito è dei suoi 4 gol (capocannoniere della squadra). Intervistato dalla Gazzetta dello Sport in edicola questa mattina, Pulisic ha tirato le somme delle prime 10 partite della stagione del Milan, tra la pazza trasferta di Genova, l’aiuto dei compagni di squadra, Yunus Musah e l’importanza di aver incrociato la sua strada con quella di Stefano Pioli.

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Il Genoa-Milan di Christian Pulisic

La prima parte dell’intervista è dedicata a Genoa-Milan, partita nella quale il 4° gol in Serie A di Christian Pulisic è stato ed è ancora oggetto di dibattito. Da chi doveva inizialmente occupare il ruolo del portiere all’infinito VAR check dopo il gol: l’americano rivela i retroscena di una trasferta folle.

«Contro il Genoa una partita veramente folle. Non mi era mai capitato di vedere un compagno andare in porta a sostituire il portiere espulso. È successo un po’ di tutto in quei minuti finali, peraltro la partita sembrava non finisse mai. Dovevo andare io in porta? Si, io ho dato la mia disponibilità, ho detto ai compagni che sarei potuto andare io tra i pali. Poi anche Giroud ha chiesto di andare in porta e l’allenatore dei portieri, considerato anche la sua statura, ha pensato che fosse la scelta migliore. Credo che me la sarei cavata se fosse toccato a me ma è stato meglio così, alla fine Oliver è stato straordinario».

«L’infinito VAR check dopo il mio gol? Quelle situazioni sono sempre snervanti, poi dopo un po’ inizi a essere pessimista e pensi che arriverà un epilogo negativo. Questa volta è andata bene. A mio avviso comunque è stata una decisione giusta. Ho controllato il pallone con il petto ed è scivolato sull’ascella, ma non l’ho colpito con il braccio. Da regolamento non è fallo. Quando ho segnato non ho nemmeno pensato che ci potessero essere problemi, alla fine è stato giusto convalidare il gol».

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La vita in rossonero

Borussia Dortmund, Chelsea, Milan: tre squadre diverse, tre paesi diversi per un giocatore come Christian Pulisic che ha da poco compiuto 25 anni: come si è ambientato l’americano in rossonero? Cosa vuol dire avere in squadra un compagno di Nazionale come Yunus Musah? Che rapporto è riuscito ad instaurare con Stefano Pioli?

«Al Milan sto davvero benissimo, sono veramente felice. Sto iniziando a conoscere la cultura italiana ed è tutto molto bello, i tifosi poi sono straordinari. Mi hanno subito fatto sentire a casa, il loro supporto è fondamentale e mi sta dando tantissimo. I compagni che mi hanno aiutato di più? Un po’ tutti ma in particolare devo ringraziare giocatori come Tomori e Giroud, ragazzi che conoscevo già dal Chelsea, che mi hanno dato i consigli giusti per calarmi al meglio in questa nuova realtà».

«Sono fortunato ad avere in squadra un compagno di nazionale come Yunus Musah. A dire il vero, con Team USA alla fine ci si vede di rado, per cui è stato bello avere la possibilità di instaurare un rapporto di grande amicizia fuori dal campo».

«Pioli mi ha fatto una bellissima impressione. È un ottimo allenatore, oltre a essere una persona di grande spessore. Ti stimola a dare il massimo senza farti sconti ma è pronto anche a rincuorarti e ad aiutarti quando sbagli. Sento la sua fiducia ed è qualcosa di fantastico per un giocatore. Sono davvero contento di averlo come allenatore».

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