Milan-Napoli non è stata gestita bene dall’arbitro, che per problemi tecnici non aveva neanche il sostegno del Var: la spiegazione di Calabria.
Tanta confusione attorno all’incontro di ieri sera tra Milan e Napoli: la gestione dell’arbitro Istvan Kovacs ha lasciato desiderare, in parte per l’assegnazione dei cartellini e in parte per alcuni episodi dubbi, come dei presunti rigori per il Milan su Saelemaekers e Krunic. Non è però tutta colpa dell’arbitro, infatti il rumeno non è stato aiutato dal Var che per problemi tecnici non riusciva a comunicare con lui.
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A rivelarlo è stato Calabria ieri nel post partita a Prime Video: “Per tutta la partita che l’arbitro diceva a me e Di Lorenzo che il VAR funzionava e non funzionava, non si capiva. A me sembrava rigore (contatto Saelemaekers-Lobotka, ndr). A fine partita sono andato a chiedere spiegazioni, il quarto uomo è stato lui a spingermi via. Non capisco perché non posso parlare da capitano, e ho preso l’ammonizione. È un giallo alquanto stupido ma non capisco perché non posso parlare io che sono il capitano. Mi sembra abbastanza inutile parlare di un’ammonizione che non ci stava”.
Inoltre secondo il giornalista della Gazzetta, Luca Bianchin, dopo il giallo a Calabria si è capito che: Kovacs non aveva l’audio dalla sala Var ma riceveva le comunicazioni (esempio: “check over”, “no rigore”) sull’orologio.
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