PRESTITI MILAN- Il rendimento di Dalot, Meitè e Brahim Diaz. Chi confermare?

0 cuori rossoneri

PRESTITI MILAN – Analisi del rendimento dei giocatori attualmente in prestito al Milan

Prestiti Milan

Manca poco più di un mese alla fine del campionato (23 maggio), e si avvicina sempre di più la scadenza contrattuale dei giocatori arrivati a Milanello con la formula del prestito.

Non comprendiamo volutamente in questa analisi le situazioni di Sandro Tonali e Fikayo Tomori: se per il centrocampista bresciano il riscatto (15 milioni) è ormai cosa certa, per il difensore inglese l’intenzione da parte di allenatore e società è quella di confermarlo, versando nelle casse del Chelsea i 28 milioni pattuiti.

Ci focalizziamo invece sul rendimento stagionale dei tre prestiti in questo momento in bilico, chi perchè è arrivato in prestito secco (Diaz e Dalot), chi perchè sono in corso valutazioni su un eventuale riscatto (Meitè).
Analizzeremo i dati della loro stagione in termini di presenze, gol e assist, tenendo ovviamente in conto il ruolo in cui giocano e le loro caratteristiche.

Meitè

Il centrocampista ivoriano, arrivato in prestito dal Torino a gennaio, ha un’opzione di riscatto a 8 milioni, esercitabile dal 30 giugno.
Con Bennacer fuori per infortunio a dicembre e con un Tonali non ancora pienamente integrato nei meccanismi di Mister Pioli, la società ha scelto Meitè essenzialmente per “coprire” questo buco a centrocampo.

A causa dell’emergenza infortuni che sembra non darci pace in questa stagione, Soualiho è stato subito gettato nella mischia come titolare contro l’Atalanta, partita poi persa 3 a 0.
Un inizio sicuramente non dei migliori, con la sostituzione arrivata dopo soli 45 minuti. A sua discolpa bisogna dire che il ruolo di trequartista ricoperto in quella frazione di gioco non ha esaltato sicuramente le sue caratteristiche.

Quella partita, fortunatamente per lui, non rappresenterà una bocciatura; verrà rischierato nelle partite successive nel suo ruolo naturale, come mediano affianco a un certo Franck Kessiè.

Il bottino di Meitè, ad oggi, registra 11 partite in Serie A, delle quali solo 3 da titolare (Atalanta, Crotone e Verona) e ben 8 da subentrato, per un totale di 386 minuti. Non tantissimi a dire il vero, soprattutto dopo il recupero di Bennacer e di Tonali, che hanno tolto spazio e opportunità proprio a Meitè.
In Europa League, invece, il mediano ha giocato 4 partite, tutte da titolare (andata e ritorno contro Stella Rossa e Manchester United), mostrando un buon rendimento fino all’errore decisivo di San Siro, che ha permesso a Paul Pogba di segnare e di portare la sua squadra ai quarti di finale. Nelle esibizioni precedenti, però, aveva formato una buona cerniera in mediana assieme a Kessiè, giocando le 3 partite senza particolari sbavature.

Per quanto riguarda il suo riscatto, in queste settimane sono in corso le valutazioni da parte della società.
8 milioni non sono poi così tanti per un centrocampista di 27 anni con le sue caratteristiche, ma va anche detto che verrebbero investiti per un giocatore che andrebbe a coprire il ruolo di 4° mediano. Sulla carta, infatti, partirebbe alle spalle ovviamente di Kessiè, ma anche di Bennacer e di Tonali.

Tabellino totale: 15 partite, 0 gol e 0 assist in tutte le competizioni

Dalot

Il terzino di proprietà del Manchester United, invece, è arrivato a giugno 2020 in prestito secco. Fino a gennaio si è giocato il posto di vice-Calabria con Andrea Conti (poi ceduto in prestito al Parma), per poi trovare spazio anche come terzino sinistro al posto di Theo Hernandez.

In campionato, Dalot ha registrato 13 presenze, 8 da titolare (711 minuti) e 5 da subentrato (75 minuti), per un totale di 786 minuti in Serie A. Ha impreziosito queste presenze con 1 gol, a Verona e un 1 assist, nell’ultima giornata, a Parma.
Inoltre, nella metà delle partite giocate dall’inizio (4), è stato schierato come terzino a sinistra, mostrando prestazioni forse più convincenti rispetto alle partite giocate a destra.

In Europa League, invece, il suo bottino è più sostanzioso: 8 partite da titolare, mai sostituto (720 minuti), e 2 da subentrato (37 minuti). Ma è proprio in questa competizione che Diogo ha mostrato il miglior rendimento, con 1 gol e 2 assist, arrivati nelle due sfide contro lo Sparta Praga nei gironi.

Per quanto riguarda la sua permanenza al Milan, in questo momento non sono ancora iniziate le negoziazioni con il Manchester United. Il prezzo richiesto, stando alle indiscrezioni, è di circa 20 milioni. Situazione che giustifica le riflessioni in corso da parte della società; a suo favore c’è sicuramente l’età (classe ’99), ma va detto che le sue prestazioni sono state in chiaroscuro, soprattutto quando il livello della partita si è alzato.
In questo momento sembra essere più il terzino “di coppa” che un titolare, viste anche le ottime prestazioni di Davide Calabria e Theo Hernandez.

Tabellino totale: 23 presenze, 2 gol e 3 assist in tutte le competizioni

Brahim Diaz 

Il trequartista di Malaga è forse quello che ha convinto di più. Anche lui in prestito secco come Dalot, tornerà al Real Madrid al termine della stagione. I discorsi con il club spagnolo non sono ancora avviati, anche a causa delle elevate richieste economiche per il cartellino.

Preso dal Milan come vice-Calhanoglu, ha trovato abbastanza spazio durante la stagione anche a causa dei problemi fisici del trequartista turco. La sua duttilità tattica gli ha permesso di giocare in tutti e 3 i ruoli dietro la punta, forse l’unico della batteria degli attaccanti in grado di coprire tutte le posizioni offensive.

Le presenze di Brahim Diaz in campionato sono 19, 11 da titolare (697 minuti) e 8 da subentrato (220 minuti), per un totale di 917 minuti complessivi stagionali.
Ha timbrato il cartellino dei marcatori per 2 volte in Serie A (Crotone e Fiorentina), e ha fornito 3 assist per i suoi compagni (1 contro il Verona e 2 col Torino).
C’è però una statistica particolare che accomuna tutte e 11 le volte che il trequartista ha giocato dall’inizio: non ha mai concluso i 90 minuti, è stato sempre sostituito a partita in corso. Probabilmente questo avviene anche a causa della spiccata fisicità di molte squadre del campionato italiano, caratteristica che Brahim soffre particolarmente.

In Europa League, invece, è partito titolare 4 volte e in altrettante è subentrato, per un totale di 394 minuti. In queste 8 presenze ha segnato 3 gol, tutti arrivati nelle partite della fase a gironi (2 al Celtic e 1 allo Sparta Praga).
È proprio in questo palcoscenico che Brahim è sembrato a suo agio, in una competizione dove può esprimere tutta la sua tecnica senza particolari pressioni di tipo fisico.

Non essendoci un diritto di riscatto, tornerà anche lui alla base il 30 giugno. I discorsi con il Real Madrid non sono ancora entrati nel vivo, ma potrebbe profilarsi per lui un ulteriore anno di prestito. Questa volta si proverà a inserire un’opzione esercitabile dal Milan alla fine della stagione 2021/22.

Tra i tre giocatori presi in esame, probabilmente Brahim è quello che ha convinto di più tifosi e dirigenza. Qualche dubbio emerge se si analizza la costituzione fisica del giocatore, soprattutto in una campionato come la Serie A. Ma a livello tecnico è un giocatore che non si può discutere, con tanta qualità da esprimere e ampi margini di miglioramento.

Tabellino totale: 27 presenze, 5 gol e 3 assist in tutte le competizioni

A voi chi ha convinto di più? Chi confermereste l’anno prossimo?

photocredits: acmilan.com 

 

 

 

 

 

Rassegna Stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *