il 05/12/2022 alle 00:00

Pioli ripercorre la carriera, dalla scomparsa di Astori al lockdown: le sue dichiarazioni

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Stefano Pioli è questa sera ospite a “Sky Calcio Club” su Sky Sport con Fabio Caressa e i suoi ospiti. Di seguito alcune dichiarazioni dell’allenatore del Milan, nelle quali ripercorre alcuni momenti salienti della sua carriera.

Su Astori: “La sua scomparsa mi ha toccato nel profondo. Purtroppo, e sottolineo purtroppo, è stata una situazione che mi ha fatto crescere. Dopo la sua perdita ho scoperto situazioni nuove che mi hanno aperto di più la mente. Ora sto più vicino ai giocatori e li proteggo di più. Non è stata una situazione semplice da gestire. Ho avuto esperienze negative nella mia carriera, ma sono quelle che mi sono servite di più per migliorare”.

Sugli esoneri subiti: “L’esonero è una mazzata, ti impedisce di chiudere il tuo lavoro. Lo ritieni ingiusto, ma poi passato il dolore ti permette di capire perché è arrivato. Dopo ogni situazione negativa, io sono ripartito con maggiore consapevolezza. A Palermo non ho trovato la scintilla con i giocatori, però poi è arrivato il Bologna”.

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Il lockdown e il mancato approdo di Rangnick: “Ho avuto tutto il sostegno da parte dell’area tecnica. Anche da Gazidis, che si è sempre comportato in modo corretto verso di me. Ma a Milanello ci disse che tutti eravamo sotto esame. Durante il lockdown abbiamo dato 10 giorni di riposo ai giocatori e poi siamo tornati ad allenarci su Zoom. A Milanello, al ritorno, qualcosa era cambiato, ma non so esattamente che cosa. Siamo ripartiti e poi abbiamo fatto bene da lì in poi”.

Poi, Pioli parla del rapporto con l’area tecnica: “Se abbiamo fatto questo percorso è perché tutte le componenti hanno dato il proprio contributo. Mi sono sentito bene dal primo giorno in cui sono entrato a Milanello. Il continuo confronto con Maldini e Massara è l’elemento che più mi ha dato forza. Paolo non è lì solo per gli allenamenti: è lì per rapportarsi con tutti, è una figura centrale. Parliamo di una persona di un livello di conoscenza, di DNA incredibile”.

Il 5-0 con l’Atalanta lo commenta così: “La partita di Bergamo credo che sia stata la partita che ha dato il là alla costruzione del Milan. Servivano altri tipi di giocatori per fare il nostro calcio: nuove caratteristiche mentali, fisiche e di talento”.

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