In un editoriale per Tuttosport, Xavier Jacobelli analizza il nuovo Milan e la situazione che dovrà gestire Stefano Pioli ad inizio stagione
Dopo questa sessione di calciomercato, con un Milan che ha cambiato così tanto, Stefano Pioli si troverà di fronte una grande e ardua sfida: riuscire a dettare una strada comune e chiara a tutti i nuovi elementi quanto prima. In un editoriale per Tuttosport, Xavier Jacobelli analizza il nuovo Milan e la situazione che dovrà gestire Stefano Pioli ad inizio stagione.

Un Milan globalizzato
“Maignan; Kalulu, Tomori, Thiaw, Hernandez; Loftus-Cheek, Krunic, Reijnders; Pulisic, Giroud, Leao. Bologna, lunedì 21 agosto 2023: per la seconda volta nei suoi 123 anni di stori, scende in campo un Milan tutto straniero. Il precedente risale al 13 marzo scorso, Milan-Salernitana 1-1, con Florenzi (32′ st per Saelemaekers) e Tonali (40′ st per Bennacer) a dare un tocco di tricolore solo nel finale di partita. La Domenica del 10 e lode assegna il massimo dei voti al protagonista della settimana; stavolta, l’incipit del campionato vuole essere beneaugurante per Stefano Pioli, chiamato a raccogliere la sfida del Milan globalizzato by RedBird.
Per vincerla, l’allenatore del 19esimo scudetto sa che, quanto prima la sua Babele riuscirà a parlare una calcistica lingua comune, tanto prima le ambizioni, sue e di Cardinale, di Furlani e Moncada, verranno legittime sul campo. Attualmente, l’organico 2023/2024 conta quattro francesi (Maignan, Giroud, Hernandez e Kalulu); due inglesi (Loftus-Cheek, Tomori); due americani (Musah, Pulisic); due belgi (Origi, Saelemaekers); un danese (Kjaer); un portoghese (Leao); un tedesco (Thiaw); un olandese (Reijnders); un argentino (Romero); un algerino (Bennacer); un franco-algerino (Adli); un senegalese (Ballo-Tourè) richiesto dal Werder Brema; un nigeriano (Chukwueze) e uno svizzero (Okafor).
L’alleato più prezioso di Pioli
Gli italiani sono sette: il capitano Calabria, entrato nel vivaio quando aveva 11 anni e l’unico in predicato di essere titolare, una volta al cento per cento della condizione; Florenzi; Pobega; i portieri di riserva Sportiello e Mirante; Caldara, con un piede sull’uscio e Colombo, il ragazzo di Milanello che ha firmato la salvezza del Lecce, è tornato alla base, ma ripartirà in prestito: il Monza di Galliani lo aspetta a braccia aperte. Nel suo primo anno rossonero, Sacchi aveva due assi olandesi (Gullit e Van Basten) e nel secondo tre (si aggiunse Rijkaard), innestati nell’impianto tutto italiano di quella squadra fenomenale. Arrigo disse che, se fosse un tifoso, non sarebbe contento di questo Milan globalizzato.
Egli è convinto che i nuovi avranno bisogno del tempo necessario per integrarsi, com’è ovvio che sia. Con la chiarezza che lo contraddistingue, il Grande Fusignanese consiglia tanta pazienza e nessun giudizio affrettato. Giusto. E se a Milanello qualcuno, dei nuovi, chiederà in giro ‘dimmi chi era il Grande Milan’, troverà pronto a rispondere ‘Franco Baresi’, l’Ultima Bandiera, 63 anni, di cui quasi 50 vissuti con la stessa maglia, ricoperta di gloria, intonsa e inarrivabile. E’ il Capitano il più prezioso alleato di Pioli: egli incarna lo spirito del Milan che, absit iniuria verbis, non intende vendere l’anima al Diavolo”.
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