il 27/10/2023 alle 15:39

“Milan, fidati di Enrique!”: lo scenario disegnato dal quotidiano

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Tre punti cruciali, due spunti di riflessione: come possono reagire Pioli e il Milan? Lo scenario descritto da Passerini

Un’analisi a tuttotondo quella della penna del Corriere della Sera Carlos Passerini, il quale questa mattina ha scelto di disegnare un quadro della situazione per quel che riguarda il Milan di Stefano Pioli. Il giornalista offre due idee per comprendere al meglio come questa squadra può superare un momento di difficoltà e individua tre punti chiave su cui riflettere. Ecco lo scenario in vista di NapoliMilan, che vedrà contro i due tecnici più criticati di questo inizio stagione: Rudi Garcia e Stefano Pioli.

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L’EX PORTIERE: “MILAN, MI PREOCCUPI! VOGLIO BENE A PIOLI, MA COME FA?”

Luis, Rafa e Olivier

“Per darsi coraggio, il Milan dovrà innanzi tutto provare a fidarsi di Luis Enrique: «Nel gruppo della morte — ha sentenziato il tecnico asturiano nella notte parigina di mercoledì, poco prima che il buio avvolgesse il Parco dei Principi — saremo tutti in gioco fino alla fine». Strategia? Possibile. Intanto però a Pioli e ai suoi conviene credergli: altro non si può fare. Il Diavolo è già spalle al muro. Male dietro, male in mezzo, male davanti. Zero gol in tre partite di coppa sono una statistica impietosa, che aiuta però a inquadrare la questione: il Diavolo non segna mai. La media è passata dai quasi tre gol a partita d’inizio stagione al clamoroso 0,25 delle ultime quattro. Leao è lo specchio di questa profonda crisi offensiva: estro, dribbling, talento, velocità, ma alla fine nelle grandi notti non fa mai differenza. Rafa non la butta dentro da un mese: una vita. E il 37enne Giroud non gli sta dando una mano: due mesi senza gol su azione. Così è dura. Anzi: così è impossibile. Per agguantare gli ottavi e i 20 milioni di euro che derivano dal passaggio del turno ora non si può più fallire: servirà provare a vincere col Psg a San Siro il 7 novembre e poi fare altrettanto anche con Dortmund e a Newcastle. Missione complicatissima, ma non impossibile. A patto che il Diavolo torni a fare il Diavolo”.

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Limite caratteriale e aspetto ambientale

“Due riflessioni. La prima è che per avere una chance serve una svolta. Mentale, ma anche tattica. Pioli, non esente da responsabilità a Parigi, deve trovare al più presto un correttivo al principale problema di questa fase della sua gestione: contro le big non c’è mai storia. Inter, Juventus, Psg: quando il livello si alza, il Milan crolla senza combattere, sbagliando impostazione, impaurendosi. C’è un limite caratteriale, è evidente: una volta in svantaggio, è come se il Diavolo s’arrendesse. Uno come Theo Hernandez a 26 anni dovrebbe essere un leader, invece scompare. La difesa troppo alta, specie con due centrali non rapidissimi come Thiaw e Tomori, è un invito a nozze per chi ha attaccanti letali nel contropiede. Ecco perché domenica a Napoli, nel terzo scontro diretto in sette giorni, sarà un vero e proprio crash test. Non perdere, mettendo un freno all’emorragia, sarebbe già un primo passo.

L’altra considerazione è di natura ambientale. Il botta e risposta fra Calabria e Pioli ha sollevato un polverone e bene ha fatto il capitano a chiarirsi con l’allenatore già in aeroporto, spiegando che il suo non era un attacco bensì un modo per motivare il gruppo. Meglio così: di tutto ha bisogno in questo momento il Diavolo, tranne che di uno spogliatoio spaccato. Una cosa è certa: un dirigente carismatico alla Ibrahimovic, in questo senso, farebbe un gran comodo”.

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L’attuale Milan di Pioli in tre punti: lo scenario complessivo

  1. Attacco in crisi e difesa scoperta. Zero gol in tre partite di Champions: il Milan non segna più. E ora anche la difesa mostra crepe: quattro gol subiti nelle ultime due partite.
  2. ùManca personalità nei momenti clou. Quando subisce gol, il Milan pare arrendersi. È successo anche a Parigi, dopo l’1-0. Manca personalità nei momenti complicati.
  3. Domenica a Napoli: allarme infortuni. Bennacer, Chukwueze e Sportiello sono out. Loftus-Cheek continua a sentire dolore all’inguine: a rischio per Napoli. Okafor e Jovic verso il sì.

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