il 21/08/2023 alle 14:46

Milan, Bianchin: “Ora tocca a Leao! Pioli gli chiede due salti di qualità…”

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Il pensiero di Luca Bianchin in vista dell’esordio del Milan di Stefano Pioli questa sera contro il Bologna, sulle colonne de La Gazzetta dello Sport

Il Milan sarà l’ultima big ad esordire in questa Serie A 2023-24. Tra sabato e domenica tutte le altre squadre classificate nella top 7 dello scorso campionato sono scese in campo. Le squdre da cui ci si aspettava di più (Napoli, Inter e Juventus) hanno vinto tutte e soprattutto i bianconeri hanno destato una grande impressione. Bene anche l’Atalanta, che con il primo gol italiano di De Ketelaere ha regolato il Sassuolo. Meno bene invece le romane: la Roma con un solo punto contro la Salernitana e la Lazio rimontata e sconfitta dal Lecce al via del Mare. Ora manca il Milan, che giocherà questa sera a Bologna. Tutti i big più attesi (Osimhen, Lautaro, Vlahovic e Immmobile) hanno trovato almeno un gol, ora tocca a Leao. Questo è la questione principale affrontata dal gironalista Luca Bianchin sulle colonne dell’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, in cui ha analizzato ciò che dovrà fare il nuovo Milan e ciò che Pioli chiederà a Leao in questo nuovo schiema di gioco.

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“L’esordio di Leao con la 10 per mandare un messaggio all’Italia”

“Dejan Savicevic un anno fa diceva col suo accento montenegrino: «Rafa Leao è lo straniero più bravo in assoluto». E allora date qualche minuto del vostro tempo a Rafa, stasera a Bologna. Giocherà con lo stesso 10 che ha vestito il Genio, lo stesso 10 di quel suo mezzo sosia atletico chiamato Ruud Gullit, il 10 rossonero di Gianni Rivera, Zvone Boban e Clarence Seedorf. Leao lo porterà a modo suo, un po’ perché è un attaccante – gli altri, tranne Gullit, sono pura ortodossia da 10 -, un po’ perché ha una personalità a sé. Rivera era già adulto quando esordì, a nemmeno 16 anni, con l’Alessandria. Boban a 21 era un simbolo: impegnato, schierato, con un calcio a un poliziotto come simbolo eterno. Seedorf a 19 anni giocava (e vinceva) una finale di Champions, con l’aria del professore che sarebbe diventato. Leao no, Leao gioca con quell’animo da eterno bambino, che sorride mentre calcia, a volte si assenta e poi torna ad appassionarsi al pallone. Leao non sarà mai come Savicevic, che di sé raccontava: «Ero un giovane bandito, avevo un futuro da tagliagole». Tecnicamente, in compenso, Rafa può reggere la compagnia”.

“Stefano Pioli stasera gli chiederà di mandare un messaggio all’Italia. Questo campionato ha annunciato da tempo le sue stelle: Osimhen e Kvaratskhelia (Napoli), Lautaro (Inter), Leao (Milan), Vlahovic (Juve), Immobile (Lazio), Dybala (Roma). Più o meno, questi. I candidati alla classifica cannonieri sono loro. I più pagati nelle aste di fantacalcio della scorsa settimana, sempre loro. Tutti hanno iniziato forte, al netto degli infortuni di Kvara e Dybala: doppietta di Osi e Lautaro, gol di Immobile e Vlahovic. Ora tocca a Rafa Leao“.

“Il test è tutto tranne che semplice. Il Bologna è quasi la stessa squadra dello scorso anno, ha lo stesso allenatore e tutto per partire forte. C’è altro: nell’ultima Serie A, il Bologna ha avuto la miglior difesa casalinga del campionato. Quattordici gol subiti in 19 partite, come l’Inter, meglio di tutti gli altri. Questa fa impressione. Ecco perché a Milanello nessuno si fida e anzi, tutti guardano l’esordio con un misto di curiosità e preoccupazione. Stefano Pioli ieri in conferenza stampa ha mischiato prudenza e coraggio: «C’è emozione per il debutto, c’è curiosità. Impossibile per noi è una parola che non deve esistere, una cosa è impossibile finché non trovi le soluzioni e noi vogliamo trovarle. Vogliamo essere ambiziosi. Il Milan non può fare a meno di idee, qualità e sacrificio». Le sue tre parole chiave”.

“Pioli chiede a Leao il salto di qualità in due aspetti particolari”

“Quello che Pioli non ha detto è il nome della sua favorita per lo scudetto – se lo giocano in cinque o sei, secondo lui – e il suo progetto per Rafa Leao. Il Milan stasera non sarà quello visto nell’ultimo anno, attaccherà in modo diverso. Pioli a Leao chiederà di giocare largo come e più di sempre, di puntare Posch o altro malcapitato difensore di destra e, cortesemente, di dare una mano in fase difensiva. Qui passa il primo salto di qualità: lavorare un po’ di più senza palla, per permettere al Milan di giocare con Chukwueze, Pulisic o entrambi. Rafa in questi giorni ha fatto delle grandi foto con Noah Okafor, eletto gemellino per la nuova stagione, ma a Bologna rivedrà il solito fratellone: Olivier Giroud, eclissatosi a metà estate ma capacissimo di ripresentarsi, alla prima occasione importante, sotto la curva per l’esultanza. La combinazione per l’attacco titolare è scritta: Pulisic-Giroud-Leao. Sul rendimento, chissà”.

“Il secondo salto di qualità che Pioli chiede a Leao è davanti alla porta: il gol. Rafa nell’ultima stagione ha aggiornato i suoi record: 15 gol in campionato, 16 in stagione. Può fare di più, può salire a 20, può diventare stabilmente il capocannoniere del Milan. Un giocatore da 100 milioni, quale è, li può fare. Un giocatore con clausola a 170, di più. Perché Rafa sul collo si è tatuato tudo pasa , tutto passa, e nel calcio è vero per i dribbling, gli assist, le partite buone e cattive. Per i gol, come per i trofei, meno: quelli restano“.

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