il 14/11/2023 alle 13:02

Marchetti: “Colpe anche di altri! Pioli scelte al limite, ma…”

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L’esperto difende Pioli e divide le responsabilità: l’onestà intellettuale, la fine dei cicli e le critiche “con criterio”

Nel recente periodo storico in casa Milan, il più tartassato da aspre critiche (specie dai tifosi, più che dalla stampa) è il tecnico Stefano Pioli. È lui il primo indiziato come “colpevole” dell’attuale situazione che vede una squadra vincitrice del campionato arrivare prima quinta e poi allontanarsi velocemente dal primo posto nel giro di una stagione e una manciata di gare. Tuttavia, nel panorama calcistico nazionale non mancano i difensori del tecnico, i quali lo esentano (almeno parzialmente) da colpe. Tra loro anche Luca Marchetti, giornalista e volto della squadra calciomercato di Sky Sport.

marchetti pioli

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Colpe esclusive?

Nel corso della mattinata, è intervenuto ai microfoni di TMW Radio nella trasmissione “L’Editoriale”. Di seguito, la sua risposta alla domanda: “La posizione di Pioli al Milan è in bilico?”.

“No. È chiaro che se continua a non vincere fa fatica, non ha trovato risultati e ha fatto anche brutte prestazioni come nel secondo tempo con Lecce e Napoli. Chi ha la sicurezza che cambiando Pioli si risolvano tutti i problemi secondo me sbaglia. Al Milan c’è una situazione tecnica che va avanti da 3-4 anni con un allenatore che ti ha riportato in Champions, ha vinto uno Scudetto ed è arrivato in semifinale di Champions, perché si deve cambiare? Può essere tutta colpa dell’allenatore che si è rimbambito all’improvviso? Forse ci sono colpe anche di altri. Pioli ha fatto delle scelte al limite, ma anche cambiando sistema di gioco ha ottenuto risultati”.

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Il più facilmente attaccabile

Poi, chiude con la questione “cicli”:

“Pioli chiaramente non sta facendo bene e va criticato, ma va fatto con criterio. Gli allenatori sono la categoria più attaccata del calcio perché sono i più facili da attaccare. Questo gli allenatori lo sanno, però per onestà intellettuale quando una squadra va male non può essere solo responsabilità dell’allenatore. Poi ci sta anche che un ciclo possa finire, dopo 3-4 anni magari capisco che ho tirato fuori tutto quello che si poteva da quel ciclo ed è giusto cambiare. Sono finiti tanti cicli in Italia e in Europa, finiscono tutti i cicli. Bisogna capire quando”.

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