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Pioli al FQ: “Il gruppo Milan è nato nelle riunioni su Zoom durante il primo lockdown”

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Stefano Pioli, ha rilasciato una lunga intervista al “Fatto Quotidiano”, queste alcune delle sue principali dichiarazioni.

Sulla situazione di Ivan Gazidis
“Tutto il Milan fa il tifo per lui. La sua forza è la nostra, siamo orgogliosi di far parte della sua famiglia. Guarirà e non vediamo l’ora di riaverlo con noi”.

Sugli obiettivi del Milan per la prossima stagione
“Siamo il Milan e non ci dobbiamo porre limiti. Sarà difficilissimo perché sette squadre lottano per quattro posti. Ma gli ostacoli sono troppo alti per chi non ha ambizioni abbastanza forti”.

Sulla squadra
“La scintilla è nata nelle riunioni su Zoom durante il primo lockdown. Ci siamo dati il tempo di conoscerci, abbiamo parlato delle nostre vite, non solo di calcio ed è nato il gruppo. Amici? No. Non siamo amici, ma apparteniamo ad un’idea di valori comune. Sento che c’è empatia, forse addirittura un po’ di magia tra noi”.

Su Kjaer e quello che è successo a Eriksen
“Conoscevo già il valore di Simon. È un uomo di intelligenza e sensibilità rare e ha usato quelle qualità per salvare un amico. È stato lucido e preciso anche in un frangente così drammatico”.

Su un episodio simile capitato a Stefano Pioli nel 1998
“Ebbi un arresto cardiaco dopo uno scontro di gioco. Non mi ricordo niente e quelle immagini ho avuto il coraggio di rivederle solo molti mesi dopo”.

Su Ibrahimovic: “Mi ha aiutato tanto. Ibra è un esempio in tutto quello che fa. Non ci sta a sbagliare neanche un passaggio nel torello. Pretende il massimo da se stesso e dagli altri. Zlatan e Kjaer hanno cambiato la squadra non solo in sento tecnico, ma anche e soprattutto in senso morale”.

Rileggi QUI l’intervista di Sandro Tonali alla Gazzetta dello Sport

photocredits acmilan.com

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