Intervistato da TMW Radio, l’ex calciatore e ora procuratore Massimo Brambati ha parlato alla vigilia di Milan-PSG riguardo la situazione che vede protagonista Stefano Pioli
Momento delicato in casa Milan per Stefano Pioli visto i risultati scadenti maturati nelle ultime partite e le conseguenti critiche ricevute. Domani per il tecnico e i suoi ragazzi una ghiotta occasione per riscattare l’ultimo periodo negativo e restare ancora in corsa al treno qualificazione in Champions League. Intervistato da TMW Radio, l’ex calciatore e ora procuratore Massimo Brambati ha parlato alla vigilia di Milan-PSG riguardo la situazione che vede protagonista Pioli. Oltre a ciò, vengono sollevati anche dei dubbi in merito alle capacità di leadership di Rafael Leao e all’eventuale sostituto del tecnico emiliano in caso di esonero a stagione in corso.

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Brambati su Pioli e il Milan
Milan, Pioli nel mirino dopo gli ultimi risultati. Col PSG la gara della svolta?
“Non c’è equilibrio. A inizio campionato il Milan parte bene e tutti a dire che Pioli è un fenomeno ad aver messo tutto a posto con tanti cambi in estate, ora è di nuovo scemo. E’ un allenatore che ha tracciato una strada al Milan, gli ha ridato continuità in Europa. La difficoltà era iniziata già lo scorso anno, il centrocampo dello Scudetto non c’è più. Pioli ha vinto lo Scudetto, per me non deve andare via, al limite dovevi fare piazza pulita se volevi dare un colpo di spugna. Hai mandato via i dirigenti e tenuto lui, ora che fai? Sei comunque a sei punti dalla vetta. Sono tutte con deficit rispetto allo scorso anno, tranne Inter e Juventus. Oggi ho letto che Leao che deve diventare leader. Il più bravo non è detto che sia un leader, servono certe qualità per esserlo. Facile dire #Pioliout, ma chi viene al suo posto? Solo Conte, ma ce li hai i soldi per lui?”.
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Brambati sulla Juventus
Juventus è l’anti-Inter?
“La partita andava rinviata per il rispetto per quanto accadeva attorno. Per quanto riguarda la Juve e il gioco, sottolineo ancora che Allegri ha sempre giocato così, con questo concetto, ma aveva interpreti diversi. Prima giocava con Vidal, Pirlo, Pjanic, ora con Miretti, McKennie e la qualità si vede. Questo è Allegri, se vuoi giocare in modo diverso scegli un altro. Ha ragione Mourinho, inutile vendere filosofie, alla fine l’importante è vincere”.
Chi il migliore finora e in questa giornata?
“Marotta, che da anni mette a disposizione dei propri allenatori squadre che possono vincere lo Scudetto. Ne è arrivato uno solo ma potevano essere di più. In questa giornata mi impressiona la classifica della Juventus. Dopo il ko col Sassuolo è lì dietro all’Inter per soli due punti. Vuol dire che ha fatto qualcosa di straordinario. Per ora la differenza è solo la partita con l’Atalanta della Juve”.
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