Piccinini, ecco la critica al mercato del Milan: sciabolata a Moncada per Okafor e Jovic
Intervenuto ai microfoni di Radio Serie A, Sandro Piccinini ha parlato di Milan nella parte di trasmissione chiamata “SciabolatA”. Nella rubrica che prende il nome da uno dei suoi più famosi tormentoni in telecronaca, nell’ultima puntata il giornalista si è concesso una critica al nuovo direttore sportivo rossonero Geoffrey Moncada. Reo, per Piccinini, di non aver acquistato un vero e proprio vice di Olivier Giroud, avrebbe dovuto fornire a Pioli un’alternativa giovane e più ‘importante’ rispetto a Noah Okafor e Luka Jovic.

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Parla Piccinini
Nel suo intervento, Piccinini parla così dell’ormai ex capo dello scouting e oggi DS del Milan:
“Il personaggio che si prende la sciabolatina in testa, che fino a oggi ha fatto bene e l’abbiamo sempre elogiato, è Geoffrey Moncada. Ne abbiamo sempre parlato bene, ma alla luce di quello che stiamo vedendo, un piccolo errore lo ha commesso. E cioè, alla fine il vice Giroud non è arrivato. Lo stesso Giroud, che non è che ha smesso di giocare, ormai ha 37 anni. Quindi, qualche colpo a vuoto come a Dortmund, glielo dobbiamo concedere. Insomma, bisognava metterlo in preventivo”.
Ecco che, allora, per il telecronista non sono sufficienti nemmeno le due reti contro Cagliari e Lazio dell’ex Salisburgo:
“Quando ha giocato centravanti Okafor, sì ha fatto due gol, ma entrambi abbastanza facili che forse avrebbe fatto chiunque altro. Ma non è il suo ruolo. Poi è arrivato Luka Jovic, ma non era la prima scelta, ricorderete che si tentò l’acquisto di Taremi che sarebbe stato un vice un po’ più importante, uno da 231 gol in carriera”.
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Cosa ne pensano Noah e l’ex DS?
In merito al ruolo di Noah, lo stesso giocatore si era espresso nel post della partita che l’ha visto protagonista, contro la Lazio:
“Voglio solo aiutare la squadra più che posso. Difficile fare paragoni con il Salisburgo dal punto di vista delle posizioni, lì giocavo in un attacco a due. Io posso giocare in tutti e tre i ruoli del tridente, ma preferisco stare sulla sinistra o come punta centrale. In queste due posizioni sento di avere più fiducia, ma voglio migliorare in tutto: tecnicamente, tatticamente, fisicamente. In generale mi metto a disposizione del mister. Sono felice di giocare e aiutare la squadra, a prescindere dal ruolo”.
Il suo ex DS ai tempi del Salisburgo, invece, in estate si era espresso così dopo il passaggio in rossonero:
“Diventava bello di notte, quando contava di più. In Champions si trasformava. Guardate il gol che ci porta agli ottavi contro il Siviglia, o quello al Milan l’anno successivo…con quella rete lasciò il segno, ma lo seguivano in tanti già da un po’. Non c’era solo il Milan, venivano a vederlo vari osservatori da tutta Europa. Soprattutto dalla Premier. Ha sempre avuto grande forza e carattere. Per questo al Milan può imporsi in fretta. E’ pronto per fare il salto”.
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