In una interessante analisi su ESPN.com, il giornalista Ryan O’Hanlon ha cercato di capire il motivo per il quale tanti super trasferimenti nel calcio moderno sembrano andare sempre male.

Dal 2010 in poi, nei 5 maggiori campionati europei ci sono stati in totale 73 trasferimenti di calciatori per un valore di almeno 50 milioni (dati Twenty First Group). Di questi 73 acquisti, solo il 34% è stato ritenuto “riuscito”: la (generosa) condizione per definire un trasferimento andato a buon fine è quella di aver giocato almeno il 70% dei minuti di campionato dal loro acquisto e solo 25 dei 73 calciatori hanno soddisfatto questo criterio. Tra di loro troviamo 13 attaccanti, 7 difensori, 4 centrocampisti e un portiere: il prezzo medio speso dai club per portarli a casa è stato di 80 milioni, di poco superiore al prezzo medio dei trasferimenti andati “male” (76 milioni).
La squadra che ha messo a segno più colpi “di successo” è stata il Barcellona: Neymar, Suarez, Frenkie de Jong, Griezmann e Ferran Torres hanno giocato il 70% dei minuti dopo essere stati acquistati. Al secondo posto troviamo un ex aequo tra Juventus (Ronaldo, Higuain, De Ligt, Vlahovic) e Manchester United (Maguire, Fernandes, Lukaku, Wan-Bissaka), seguiti da Manchester City (Rodri, Ruben Dias, Sterling), Liverpool (Alisson, Van Djik), PSG (Hakimi, Mbappé), Arsenal (Aubameyang, Ben White), Chelsea (Jorginho), Inter (Lukaku) e Atletico Madrid (Griezmann).
Passando agli acquisti andati male ci troviamo davanti a ben 48 trasferimenti. Il Manchester City è in testa con 10 “colpi” di mercato, ma anche in questo caso non si può considerare perfetto il criterio del 70% dei minuti giocati: De Bruyne e Cancelo, due dei calciatori più importanti di Guardiola, non hanno raggiunto questa soglia da quando hanno firmato per i Citizens. Dopo il City troviamo Chelsea (8), United e Real Madrid (5), PSG (4), Arsenal, Atletico Madrid e Barcellona (3), Bayern Monaco (2) e infine Liverpool, Juventus, Tottenham, West Ham e Napoli (1).
Il direttore del reparto ricerca del Liverpool, Ian Graham, ha esposto in passato la sua teoria sull’acquisizione dei calciatori, secondo la quale ci sono 6 ragioni per le quali un trasferimento potrebbe fallire:
– Il giocatore non è forte come si pensava
– Il giocatore non si adatta allo stile della squadra
– Il giocatore viene utilizzato fuori posizione
– All’allenatore non piace il giocatore
– Il giocatore ha subito un infortunio o è stato lontano dal campo per problemi personali
– In squadra c’è un giocatore migliore di lui
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Utilizzando questi criteri, O’Hanlon ha diviso i 48 trasferimenti che non hanno avuto successo:
– 18 hanno avuto infortuni o problemi personali (Osimhen, Bale, Hazard, Neymar, Di Maria, Walker, De Bruyne, Laporte, Mendy, Sané…)
– 10 giocatori non si sono dimostrati forti come si pensava (Ndombele, Jovic, Fred, Pjanic/Arthur, Werner, Kepa, Lemar, Pepé, Lacazette)
– 8 giocatori avevano compagni di squadra migliori di loro (Militao, James Rodriguez, Di Maria, Bernardo Silva, Grealish, Mahrez, Stones, Sané)
– 6 non piacevano all’allenatore (Haller, Pogba, Cancelo, Lukaku, Morata, Joao Felix)
– 3 non si adattavano allo stile della squadra (Icardi, Coutinho, Sancho)
– 3 giocavano in una posizione non adatta a loro (Cavani, Martial, Havertz)
Il motivo principale per il quale un giocatore acquistato per una cifra superiore ai 50 milioni non ha giocato è quindi legato ad infortuni o a problemi fuori dal campo (38%). Un altro 20% è dovuto al fatto che il giocatore non abbia rispettato le aspettative sul campo, mentre il 17% è dovuto alla presenza di altri giocatori di maggiore rendimento nello stesso ruolo. Il restante 25% è diviso tra scarsa pianificazione e poca comunicazione tra dirigenza sportiva e allenatore.
Andando più a fondo della questione, ci sono 8 giocatori che non hanno giocato neanche il 40% dei minuti per il club che ha speso almeno 50 milioni di euro per accaparrarseli. Si tratta (ad ulteriore dimostrazione che lo scambio è avvenuto per motivi diversi da quelli legati al campo) di Arthur e Pjanic (31% e 17%), di Dembelé (36% sempre con il Barcellona), di Icardi (31% con il PSG), Keita (29% a Liverpool) e Mendy (22% con il Manchester City a causa di infortuni e di diverse accuse di stupro che in questo momento lo condannano agli arresti domiciliari). Il Real Madrid ha messo a segno ben 3 acquisti che non hanno reso. James Rodriguez ha giocato solo il 39% dei minuti, il belga Eden Hazard il 23% ma il vero disastro è stato fatto con Luka Jovic, fresco acquisto (gratuito) della Fiorentina: l’ex Eintracht ha giocato solamente l’11% dei minuti a disposizione, classificandosi al primo posto di questa particolare classifica.
Per O’Hanlon, quando la tua squadra del cuore mette a segno un colpo di mercato economicamente parecchio dispendioso sarebbe meglio non darsi alla pazza gioia subito: se giocherà più della metà dei minuti nella sua prima stagione sarà una fortuna.
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