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Paolo Bertolucci a Radio Rossonera: “Il percorso del Milan di Pioli mi ricorda quello di Murray”

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Paolo Bertolucci – Durante il Talk di Radio Rossonera è intervenuto ai nostri microfoni Paolo Bertolucci, ex tennista italiano, ora giornalista Sky e grande tifoso rossonero. Queste le sue parole:

Cosa è successo secondo te nei primi minuti del secondo tempo a Bologna?
Un calo di tensione immagino, cosa che capita in tutti gli sport. Venendo dal tennis porto un esempio da lì: quando si vince il primo set è molto probabile e si vede molto spesso che all’inizio del secondo ci sia un calo che lascia spazio di recupero all’avversario. Comunque quello che è successo a Bologna ma anche il primo tempo in casa col Verona non va bene, è stato un attentato alle coronarie dei tifosi. Ci sono delle cose da sistemare, ho visto un Kjaer molto arrabbiato in campo. Sono sicuro però che Pioli saprà rimettere le cose a posto.

Qual è il giocatore che manca di più in questo momento particolarmente difficile?
Più che la mancanza di un singolo giocatore si sente la mancanza dell’asse, dal portiere al terzino sinistro passando per Kessie e arrivando fino a Giroud e Ibra. Il momento è difficile, nonostante ciò non mi piace il negativismo dei tifosi rossoneri, che hanno già bocciato Ballo-Touré dopo due prestazioni infelici esattamente come avevano fatto l’anno scorso con Dalot. Quest’anno la rosa è ampia e ci permette di sopperire, se non ne mancano 5 ma uno o due possiamo tranquillamente dire la nostra.

A proposito di Dalot, tanti tifosi lo rimpiangono …
Credo che il tifoso rossonero abbia la memoria corta, si è già dimenticato i vari Constant, Bertolacci, Honda, Paletta… ora storce la bocca perché non è soddisfatto di una riserva. La tendenza degli ultimi giorni è quella di massacrare il portiere: io però non vedo squadre in Italia che hanno un secondo portiere a livello del nostro.

È il Napoli la squadra che temi di più per un’eventuale lotta scudetto?
Pensavo che fosse una lotta a 5 quest’anno, mi aspettavo un campionato più equilibrato. Invece, per fortuna nostra, alcune squadre si sono già perse per strada e altre fanno fatica. La stagione è comunque lunga e la classifica corta, con 2 partite ti puoi ritrovare le avversarie vicine. Di sicuro è meglio stare 5 punti avanti che 5 dietro, ma credo che solo verso Pasqua potremo dire se la lotta sarà a 2 o a più squadre.

Cosa ti rende orgoglioso di questa squadra?
Direi lo spirito, anche e soprattutto nei momenti difficili. Già da 2 anni chi va in campo anche fuori posizione riesce ad offrire comunque sempre buone prestazioni. Si vedono unione, spirito di squadra e aiuto reciproco.

C’è il percorso di un tennista che ti ricorda quello che sta facendo il Milan di Pioli?
Nella storia del tennis ci sono stati giocatori che sulla carta non avevano il talento dei Djokovic, Federer e Nadal, ma che poi hanno avuto una grandissima carriera. Prendo per esempio Andy Murray e lo spagnolo David Ferrer, giocatori che con lavoro, dedizione, impegno e professionalità hanno fatto vedere cose molto importanti durante la loro carriera.

Guarda QUI la puntata integrale del Talk dove Paolo Bertolucci è stato ospite

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